Lanciano, intasca i soldi delle bollette: licenziato

Dipendente delle Poste raggira i clienti: scoperto dalla polizia è stato denunciato

LANCIANO. Annullava le operazioni di pagamento dei bollettini di conto corrente postale per intascarsi il denaro. E ai clienti, che reclamavano per i mancati accrediti dei versamenti da loro effettuati, spiegava che c'era un problema al software usato da Poste italiane. Un dipendente dell'ufficio postale di via Vittorio Veneto è stato denunciato per peculato e licenziato. La polizia postale di Pescara, in collaborazione con il servizio di gestione delle frodi di Poste, ha accertato un danno economico di circa 5mila euro. La frode ai danni dell'azienda per cui lavorava andava avanti da mesi.

A.P., 32 anni, di Lanciano, dipendente dell'ufficio postale del centro, aveva escogitato un meccanismo rischioso per fare soldi facili e arrotondare lo stipendio. Presto, infatti, all'azienda erano arrivate le lamentele di alcuni utenti. Il "Fraud management" di Poste italiane, il servizio di gestione delle frodi, aveva riscontrato anomalie nella documentazione relativa alle operazioni di pagamento annullate e girato la segnalazione al compartimento regionale di polizia postale e delle comunicazioni di Pescara, diretto da Pasquale Sorgonà.

E' stato il reclamo dell'amministratore di un condominio a dare il via ai sospetti: aveva contestato a una condomina il mancato pagamento di oltre 400 euro, mentre la donna era in possesso della ricevuta del versamento. Negli accertamenti è emerso che non esisteva documentazione sull'annullamento dell'operazione, pratica prevista dalla carta dei servizi di Poste italiane ma rilasciando una dichiarazione di autorizzazione all'annullamento e la ricevuta di restituzione dell'importo versato.

In più la polizia postale ha ritrovato diversi bollettini annullati a giugno e luglio 2011 con procedura irregolare. Alla fine è risultata annullata dal dipendente almeno una dozzina di operazioni di pagamento: rate condominiali e di finanziarie, tasse e bollette, ognuna per centinaia di euro. Alcuni dei clienti che avevano riscontrato i mancati accrediti dei versamenti effettuati erano andati a chiedere spiegazione all'ufficio postale. A loro l'impiegato aveva risposto che c'erano problemi generati dal software delle Poste e che, non potendo risalire all'identità delle persone danneggiate, aspettavano che queste si presentassero all'ufficio per risolvere il problema. Sentiti dalla polizia postale, molti dei frodati hanno sporto querela, altri si sono riservati di farlo e qualcuno, invece, era stato già rimborsato della somma non accreditata. Per il dipendente è scattata la denuncia per peculato.

«Il danno economico accertato finora ammonta a 5 mila euro», dice il comandante della Polpost, Sorgonà, «ma continuano gli accertamenti per scoprire tutte le operazioni annullate. Dopo le ispezioni, infatti, l'impiegato si era allertato e potrebbe avere occultato altre irregolarità».

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