Lanciano, maltrattamenti agli anzianitre arresti nella casa di riposo lager

Abbandonati a se stessi nella sporicizia e nella solitudine, picchiati e costretti a dormire per terra. Così venivano trattati gli ospiti della "Casa dell'anziano" a Olmo di Riccio. Tre gli arrestati, uno ai domiciliari. Le accuse: maltrattamento di anziani, tentata concussione e violenza sessuale

LANCIANO. Una casa di riposo trasformata in un lager in cui gli anziani venivano lasciati completamente all'abbandono, in scarse condizioni igieniche e in alcuni casi anche maltrattati fisicamente. Con l'accusa di maltrattamenti agli anziani i carabinieri della compagnia di
Lanciano (Chieti), in collaborazione con la Guardia di Finanza e il Nucleo anti-sofisticazioni e sanità dell'Arma di Pescara, hanno arrestato Eva Bucciarelli, 40 anni di Atessa (Chieti), legale rappresentante della casa di riposo "Casa dell'anziano" di Lanciano e la figlia Arianna Di Tommaso, 19 anni. Con loro è finito in manette Claudio Turchi, 52 anni di Lanciano, medico e funzionario della Asl di Chieti. Per lui le accuse sono di tentata concussione e violenza sessuale. La Bucciarelli e Turchi sono stati rinchiusi in carcere, la Di Tommaso è invece ai domiciliari.

Gli accertamenti erano iniziati nel dicembre 2009, dopo un controllo della guardia di finanza sul lavoro sommerso all'interno della struttura. Nell'operazione alcune ex dipendenti riferirono dei maltrattamenti agli anziani e le segnalazioni finirono in un rapporto rimesso alla Procura di
Lanciano, che affiancò alle fiamme gialle i carabinieri.

Nella casa di riposo sono state allora installate telecamere che hanno documentato la situazione. Nella casa di riposo gli anziani venivamo picchiati, malnutriti. Tutti gli venivano lavati con una sola spugna  e potevano indossare un unico pannolone al giorno. Quando c'era sovraffollamento, erano costretti a dormire in brandine posizionate nei corridoi, che poi venivano richiuse al mattino per evitare controlli, e in alcuni casi addirittura per terra. La struttura era abilitata per 30 persone mentre di ospiti ce ne erano 41, molti non autosufficienti, mente la casa di riposo era autorizzata solo per anziani sufficienti. Nella struttura sono stati inoltre scoperti casi di scabbia.

Nell'inchiesta, coordinate dal pm Rosaria Vecchi, sono indagate a piede libero altre otto persone: sei dipendenti per false dichiarazioni ai carabinieri, il medico sanitario della casa di riposo per omissione in atti d' ufficio, e il marito della Bucciarelli per concorso in maltrattamenti. Quest'ultimo è nei guai per un episodio specifico: per evitare che in una prevista ispezione del Nas si scoprisse il sovraffollamento, gli anziani furono portati forzatamente in gita, in una giornata fredda.

La posizione di Turchi si riferisce invece ad un altro aspetto della vicenda. Il Nas dei carabinieri, infatti, aveva allertato la Asl per denunciare le carenze igieniche nella casa di riposo. Turchi, funzionario dello specifico servizio, si era così presentato dalla Bucciarelli, offrendosi di sistemare tutto in cambio di una prestazione sessuale. La donna, però, dopo aver subito le sue avances, lo ha denunciato ai carabinieri.

L'operazione è stata illustrata dal comandate della Finanza tenente Marta Compagnone, dal capitano dei carabinieri Geremia Lugibello, dal tenenete Palmina Lavecchia, a capo del Norm, e dal capitano Marcello Sciarappa, comandante del Nas di Pescara. L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Francesca Del Villano Aceto.

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