Paola, la madre del giovane

LA MAMMA

«Mio figlio lotta per la vita  È partito tutto da uno sfottò»

Paola non si dà pace per quanto accaduto al suo Giuseppe, un ragazzone di quasi due metri

LANCIANO. «Mio figlio è in rianimazione, non so come finirà. Io non perdono nessuno per quello che gli è successo». Mamma Paola non si dà pace per quanto accaduto al suo Giuseppe, un ragazzone di quasi due metri, che lavora in un negozio di surgelati in città. Due mesi fa aveva deciso di andare a vivere per conto proprio, insieme ad altri ragazzi. Ora lotta per la vita in un letto della Rianimazione di Pescara, dove i medici lo hanno indotto in coma dopo averlo operato alla testa. «Gli rifanno la tac per vedere com’è la situazione», dice mamma Paola, raggiunta al telefono mentre si trova in ospedale, «risponde bene ai farmaci, è stazionario ma non fuori pericolo. Che fosse così grave non lo immaginavo. Ci hanno detto che erano in cinque, è stato distratto e uno di loro, un ragazzo più piccolo di età e di altezza, gli ha dato un pugno. Mio figlio è caduto ma dopo si è ripreso. Ha camminato fino a casa, un bel tragitto, e là ha iniziato a stare male, con le convulsioni. Spero i soccorsi siano arrivati in tempo». La madre lo ha sentito sabato sera prima che tutto avesse inizio. «Alle 20.30», ricorda, «usciva con gli amici in giro per Lanciano dopo una giornata di lavoro. Io mi raccomandavo sempre e lui si scocciava, mi diceva: “mamma ma sono grande, che vuoi che mi succeda?”. Poco dopo le 22 l’ultimo collegamento via Whatsapp, poi non l’ho sentito più. La mattina dopo il suo telefono squillava. Com’è andata non riesco a ricostruirlo», dice la madre, «è partito tutto da uno sfottò. Lo conosco, non è tipo da avere paura, quando è nel giusto ti affronta. Non ha capito la gravità della situazione. E adesso è qui. Non so cosa ci aspetta, ma so che si riprenderà».(s.so.)