Moglie violenta: picchia marito e madre davanti ai tre figli. Scatta il Codice rosso

Il reato a parti invertite. La Procura di Vasto: pugni, vessazioni e maltrattamenti nei confronti dell’uomo e della madre
VASTO. Ancora un Codice rosso è stato chiesto dalla Procura di Vasto. Questa volta, però, il provvedimento è stato preso nei confronti di una donna. I ruoli si invertono. Vittima dei maltrattamenti in famiglia è il marito di 36 anni, ma anche la madre della donna. Il sostituto procuratore della Repubblica, Silvia Di Nunzio ha iscritto nel registro degli indagati J.G., 35 anni, originaria di San Severo e residente a San Salvo.
Il Codice rosso è un pacchetto di norme (Legge n. 69/2019, integrato da interventi successivi) volto a garantire una tutela più rapida ed efficace alle vittime di violenza domestica e di genere.
La donna è accusata di reiterati atti di vessazione fisica e maltrattamenti morali. A difenderla è l' avvocato Raffaele Giacomucci. Il legale assicura che la posizione della sua cliente sarà chiarita al momento opportuno. I certificati medici del marito non depongono tuttavia a favore dell'accusata.
J.G. ha sposato P.G., di San Salvo, nel 2014. All'inizio il menage era tranquillo. Dal matrimonio sono nati tre figli. Negli ultimi tempi la donna, stando sempre alle accuse, era però diventata piuttosto aggressiva. Ogni giorno, in base a quanto denunciato dalle vittime e riportato nel capo d'imputazione, avrebbe rivolto minacce e ingiurie al padre dei suoi figli. «Te ne devi andare, ti voglio vedere morto, tolgo il tuo cognome ai bambini, speriamo che ti arrivi un infarto», e molto altro ancora. Non paga, J.G. avrebbe più volte percosso il marito: pugni sul viso e graffi sul collo. A causa del comportamento della moglie, il marito era sprofondato in uno «stato ansioso reattivo», certificato dai medici che si sono occupati di lui.
E l'ira di J.G. non era riservata solo al marito. Anche nei confronti della madre convivente la donna era diventata piuttosto violenta. Incurante della presenza dei figli. Contro l'anziana, l'indagata avrebbe pronunciato pesanti offese. Accuse ed epiteti volgari. Nel febbraio 2025 l’avrebbe spinta e fatta cadere. Il 31 marzo poi l'avrebbe afferrata a un braccio scuotendola in malo modo. La 35enne avrebbe costretto un figlio ad assistere alle sue aggressioni nei confronti degli altri congiunti prendendolo a schiaffi. Un quadro preoccupante. Il marito, che è assistito dall'avvocato Mariantonella Di Guilmi, avrebbe vissuto mesi d'inferno fino a quando J.G. non ha deciso di andare via. Al momento infatti la donna non vive più con il marito. Resta la gravità di un comportamento che, a detta dei conoscenti della coppia, era ingiustificato.