Muore a 55 anni Marco Di Paolo

Colpito da un infarto a casa. Il ricordo di amici e colleghi: «Un grande uomo. La perdita è immensa»

CHIETI. Marco Luigi Di Paolo sapeva parlare con i silenzi. Quegli sguardi fin troppo eloquenti, che in tanti avevano imparato ad amare. Ma se n'è andato per sempre. Improvvisamente ieri, a 55 anni. E senza fare rumore.

Intorno alle 17,30, è scattato l'allarme. Nel suo appartamento in viale Europa sono intervenuti il 118 e vigili del fuoco, che hanno dovuto sfondare la porta d'ingresso per entrare. Una volta dentro, hanno trovato il corpo di Di Paolo riverso. Successivamente si è constata la sua morte per cause naturali. Probabilmente, a colpirlo è stato un infarto. Sul posto è arrivata anche la polizia, che ha riconsegnato la salma ai familiari.

Uno shock. Perché Marco di amici ne aveva tanti. Era un uomo colto, diventato da poco anche nonno. Lavoratore della Confesercenti per 30 anni, per 20 fu il direttore per la sezione della Cooperativa regionale di garanzia. Dal 2007 al 2010, fu presidente della Teate Servizi. Cittadino nato e vissuto a Chieti, è stato impegnato da sempre in politica nell'area della sinistra teatina. E per anni è stato anche un grande giocatore di rugby, nei team della sua città. Tanto che solo al suo 42esimo anno si decise a smettere di giocare. Ma non a frequentare gli spalti di quegli stadi di cui era illimitatamente appassionato.

Così lo ricorda il compagno di squadra e di battaglie politiche Sergio Santella: «Era un grande amico. Parlava con i silenzi, sia in campo da seconda linea, sia fuori dal terreno di gioco. Me lo ricordo in squadra da quando avevo 16 anni. Dagli Amatori rugby Chieti fino alla Polisportiva Abruzzo». Poi, la politica. Innumerevoli i compagni di viaggio. Così l'ex sindaco Francesco Ricci che riporta alla mente anche Luca, il fratello di Marco: «Abitavamo tutti e tre in via Cesare De Lollis. Si può dire che Marco era un mio coetaneo. Indimenticabile la voce della nonna che dalla finestra chiamava i due fratelli per farli rientrare in casa. Marco era una brava persona. Di poche parole e di molti fatti». E non riesce a crederci neppure Alessio Di Iorio, consigliere comunale Pd: «Con lui si poteva parlare di tutto. Era un uomo di grande cultura. Si informava tanto su ciò che accadeva nel mondo, leggeva moltissimo. Era lui a raccontarmelo». Non si contano le tante persone che hanno voluto esprimere anche solo una parola di cordoglio. Tra queste Lido Legnini direttore regionale e provinciale Confesercenti, che con lui ha lavorato per oltre 30 anni. «Studiava, costante nella materia che trattava. Molto legato alla categoria. Per noi resterà una perdita immensa», dice Legnini ancora sconvolto. E infine Enrico Raimondi, consigliere dell’Altra Chieti: «Ricordo i dubbi. Le vite intrecciate. Ricordo le nostre discussioni sulla sinistra e sulla vita. Ricordo che c'eri». Gli amici si stringono all'ex moglie Isabella, ai figli Pino e Francesca, al fratello, ai parenti. La camera ardente del cimitero sarà allestita oggi, a partire dalle 9. (e.r.)

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