Ospedale, sale operatorie chiuse

Mancano gli anestesisti e a Senologia saltano 7 interventi programmati

ORTONA. Sale operatorie chiuse all'ospedale «Gaetano Bernabeo». La senologia, centro d'eccellenza di riferimento regionale, è stata costretta a rinviare gli interventi programmati, almeno sette. Il Tribunale per i diritti del malato denuncia una grave situazione che si ripercuote sui pazienti. Il problema è causato dalla carenza di personale. In questo caso si tratta degli anestesisti.

La chiusura sarà temporanea fino a quando non si copriranno i posti dei due medici che mancano. «Si tratta di una situazione veramente grave», esordisce il presidente del locale Tdm, Giuseppe Tatasciore, «a causa della carenza di personale è stato necessario chiudere le sale operatorie. Per ora si effettuano solo le urgenze. L'aspetto peggiore della vicenda è che un reparto come la senologia diretta dal professor Ettore Cianchetti e che, nei piani presentati fino ad ora, sarà l'eccellenza su cui puntare per la realizzazione del "Percorso donna" al Bernabeo, è stata costretta a rimandare a casa 6 o 7 pazienti che dovevano essere sottoposte ad operazione. E' incredibile che si sia arrivati a questo punto. La chiusura delle sale operatorie è temporanea sperando che il problema venga tempestivamente risolto».

Attualmente sono in attività 5 anestesisti rispetto ai sette necessari. A risentire del problema non è solo la Senologia ma anche tutti gli altri reparti del Bernabeo che utilizzano le sale operatorie a disposizione come Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia.

Dal 2007, anno in cui sono stati appaltati i lavori per l'ammodernamento del blocco operatorio al primo piano, gli interventi vengono effettuati nelle due sale operatorie del reparto di Ginecologia e Ostetricia al secondo piano. Una delle due sale è stata destinata ad accogliere le emergenze mentre per le prestazioni ambulatoriali è stata messa a disposizione la sala di Ortopedia al sesto piano. I lavori per il blocco operatorio sono conclusi ma le sale non sono ancora tornate a disposizione dei chirurghi.

«Abbiamo contattato il direttore sanitario generale della Asl, Amedeo Budassi, che ha sottolineato come la carenza di personale affligga tutte le strutture dell'azienda», aggiunge Tatasciore, «sappiamo bene che il periodo è difficile e che ci si trova di fronte alla necessità di riorganizzare la sanità ma non è possibile che sia l'utenza più fragile a doversi trovare a fare i conti con problemi simili quando è chiaro a tutti che la tempestività degli interventi in molti casi può fare la differenza. Come se non bastasse la carenza affligge anche altri reparti come la Radiologia, unità funzionale alle esigenze di tutto l'ospedale. Nonostante i salti mortali di chi lavora nel reparto per soddisfare le richieste, infatti, c'è la questione relativa alla mancata sostituzione dei medici andati in pensione o trasferiti. E intanto le liste d'attesa si allungano».

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