Ospedali e disservizi, D’Amico guida «l’operazione verità in tutta la regione». Il viaggio parte da Chieti

17 Maggio 2025

Tappe a Sulmona, L’Aquila, Teramo, Castiglione Messer Marino e Pescara. Ci sono 120mila abruzzesi che rinunciano alle cure per difficoltà economiche o logistiche, mentre in 62mila sono senza medico di base.

CHIETI. Parte da Chieti «l’operazione verità» del Patto per l’Abruzzo sulla sanità. L’iniziativa attraverserà tutto il territorio regionale con un obiettivo: restituire ai cittadini un’analisi trasparente e documentata sul reale stato della sanità pubblica in Abruzzo, ascoltare dalla viva voce di utenza e personale sanitario le criticità del sistema e attuare una verifica sullo stato delle strutture e dei servizi. I dettagli e il programma dell’iniziativa itinerante sono stati illustrati dai consiglieri regionali di Pd, Movimento 5 Stelle, Avs, Riformisti, Azione e lista civica Abruzzo Insieme, e dal capogruppo Luciano D’Amico. L’incontro si è svolto davanti all’ospedale di Chieti. Presente anche il presidente del comitato ristretto dei sindaci e sindaco di Chieti, Diego Ferrara. «Ascolteremo dalla voce degli utenti e del personale sanitario», ha detto D’Amico, «le criticità del sistema per attuare una verifica sullo stato delle strutture e dei servizi».

TANTE TASSE, POCHI SERVIZI

«A seguito dell’aumento delle tasse, approvato dalla destra lo scorso 3 aprile, e i tagli per oltre 50 milioni di euro, che la giunta Marsilio intende far ricadere su servizi e politiche per il territorio, riteniamo doveroso avviare una vera e propria operazione verità che contrasti la parzialità dei dati e le informazioni fuorvianti fornite agli abruzzesi», le parole di D’Amico, «dopo oltre sei anni di governo regionale questa destra sta minando, come non mai nella storia della nostra regione, il diritto alla salute, così come sancito dall’Articolo 32 della Costituzione, trasformando un bene pubblico ed essenziale in un privilegio per pochi». I rappresentanti del Patto per l’Abruzzo hanno evidenziato come «i disavanzi delle Asl sono arrivati a 213 milioni di euro. Dopo aver raschiato il fondo del barile per trovare 100 milioni di euro di copertura, rimangono ancora 113 milioni scoperti», sottolinea D’Amico, «così il governo regionale impone ai cittadini abruzzesi di pagare più tasse attraverso l’aumento dell’aliquota Irpef e di subire tagli ai trasporti, alle politiche del lavoro, all’agricoltura, al turismo, alla cultura e ad altri comparti strategici per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. La Regione non riesce a garantire neanche i Livelli essenziali di assistenza, che vedono l’Abruzzo precipitare nelle classifiche nazionali al 18° posto tra le regioni italiane».

QUESTI I NUMERI

A supporto dell’appello lanciato alla Regione, il Patto per l’Abruzzo snocciola i numeri: «120mila abruzzesi rinunciano alle cure per difficoltà economiche o logistiche»; «62mila cittadini sono senza un medico di base, costretti a percorrere chilometri per una visita»; «i pronto soccorso sono in sofferenza cronica di personale e, a causa delle restrizioni applicate per coprire la voragine della sanità, si ricorre anche al blocco del turnover per personale amministrativo e sanitario». «Un disastro annunciato che abbiamo il dovere di contrastare», incalza D’Amico, «perché rappresenta il pericolo concreto di un sistema al collasso per l’utenza, per il personale sanitario e per tutto l’indotto».

GLI INCONTRI

Il Patto per l’Abruzzo incontrerà cittadini, personale sanitario e utenti in una serie di appuntamenti: mercoledì 21 maggio a Sulmona, giovedì 22 maggio all’Aquila, venerdì 23 a Teramo, venerdì 30 maggio a Castiglione Messer Marino e sabato 14 giugno a Pescara, davanti al pronto soccorso cittadino. «La salute pubblica è un tema che continua a destare forte preoccupazione», ha spiegato Diego Ferrara, sindaco di Chieti, «nonostante i 25 milioni di euro destinati dal Pnrr alla sanità territoriale, si registra un crollo delle prestazioni: da 158mila nel 2019 a 137mila nel 2023, con punte di riduzione dei servizi allarmanti nei presidi di Ortona, pari a -46%, Atessa con un -35%, Lanciano -30%, Vasto -26% e Chieti -10 per cento».  (m.p.)