Più tasse e meno servizi Esplode l’Unione comunale

28 Gennaio 2014

Cittadini tartassati dalle imposte degli enti locali senza avere servizi in cambio Buco di bilancio di 150 mila euro: si è dimessa anche la segretaria

CASTEL FRENTANO. Che fine farà l’Unione dei Comuni città della Frentania e costa dei trabocchi? Riuscirà a resistere alle divisioni tra i sindaci e alla legge che impone le associazioni tra i Comuni, oppure si scioglierà come già avvenuto per altre Unioni come quella della Marruccina? I cittadini sempre più tartassati da imposte e tasse, Tarsu-Tares-Imu, non guardano di buon occhio l’Unione dei Comuni, considerata come un “baraccone” mantenuto in vita senza averne in contraccambio servizi efficenti. Il dito di diversi sindaci è puntato contro il fallimento dello spirito fondante delle Unioni stesse e cioè ridurre le spese dei singoli enti e aumentarne l’efficienza.

Frizioni già si sono avute nel corso dell’anno appena concluso perché entro il 2013 doveva partire il programma dell’associazione di servizi per i Comuni sotto i 5mila abitanti, progetto che è stato prorogato al primo luglio di quest’anno. Diversi sindaci sono pronti a dare battaglia e se nessuno, per il momento, vuole fare il primo passo di mettere sotto accusa l’intero apparato, il malcontento è strisciante tanto che c’è chi già pensa al 30 giugno come data ultima per decidere un’eventuale uscita dall’Unione.

Diversi uffici dell’Unione si trovano nell’ampio piano superiore del Comune di Castel Frentano, altri, come la polizia, nella sede del Patto territoriale a Santa Maria Imbaro. Una buona spinta alla crisi l’ha data la Regione che ha tagliato i contributi per la gestione associata dei servizi, creando un “buco” di 150mila euro nel bilancio dell’Unione e, per non chiudere i conti previsionali in disavanzo, i dodici paesi si sono impegnati, nell’assestamento, a coprire la somma. Costringendo anche chi non si trova indietro con i pagamenti a contribuire al risanamento. Spese su spese, quindi.

Come se non bastasse anche la segretaria dell'Unione si è dimessa e il suo posto non è stato ancora ricoperto. Diversi sono i servizi associati (tra questi: nucleo di valutazione, tutela ambientale, ufficio unico del personale, controllo di gestione, polizia urbana, gestione economica, tributi) e i costi per sostenerli sono esosi, basti pensare che le singole amministrazioni contribuiscono con cifre che superano i 100mila euro l’anno, arrivando per comuni più grandi anche a 250mila euro.

L’Unione dei Comuni città della Frentania e costa dei trabocchi è stata fondata nel 2002, oggi ne fanno parte: Santa Maria Imbaro, Castel Frentano, Fossacesia, Mozzagrogna, Paglieta, Rocca San Giovanni, Sant’Eusanio del Sangro, San Vito Chietino, Torino di Sangro, Treglio, Frisa e Perano. La popolazione complessiva è di circa 35mila abitanti.

Alcuni sindaci prendono come esempio la polizia dell’Unione - servizio al quale non partecipano Paglieta, il cui sindaco, Nicola Scaricaciottoli, è presidente dell’Unione, e San Vito che è uscita recentemente - che graverebbe con somme da 60mila a 120mila euro l’anno per ogni singolo Comune ma con una presenza di agenti sul territorio non confacente alle esigenze della popolazione. Tra sei mesi i Comuni sotto i 5mila abitanti hanno l’obbligo di associare tra loro i servizi e c’è chi già lavora per il “dopo Unione” e avere nuovamente autonomia ed economie trovando accordi tra poche diverse amministrazioni, magari territorialmente omogenee, e utilizzare secondo il dettato legislativo servizi rapidi, economicamente convenienti e vicini alla popolazione, stanca di subire e pagare sempre in silenzio.

Matteo Del Nobile

©RIPRODUZIONE RISERVATA