Piazza uno smartphone nel bagno per filmare i clienti, il bar chiede i danni allo “spione”

Il titolare del locale di Lanciano si tutela: «Nulla a che vedere con quelle riprese». Ecco tutti i dettagli
LANCIANO. «Il locale non ha nulla a che vedere con la vicenda delle riprese video in bagno. Anzi, è stata offerta massima collaborazione alla polizia. Abbiamo subito anche dei danni, per i quali è stata sporta denuncia». Parla il titolare dell'enoteca e cocktail bar Corner, protagonista – suo malgrado – dell'episodio risalente alla “nottata” quando un trentenne, residente in un paese della Val di Sangro, ha piazzato uno smartphone nella controsoffittatura della toilette per spiare i clienti del locale che utilizzavano i servizi igienici. Attraverso il proprio legale, l'avvocato Alfonso Ucci, Federico Paolucci, amministratore unico della Cf Group srl, ricostruisce quanto accaduto alle 4.30 del 14 settembre.
«Sono stato allertato da alcuni avventori della presenza di un dispositivo mobile in fase di videoregistrazione collocato tra i pannelli di controsoffittatura nel bagno del locale», spiega, «considerata l’anomalia e la gravità della vicenda, ho subito provveduto ad allertare il commissariato di polizia che prontamente ha inviato personale sul posto. Nel frattempo ho fatto sistemare le due ragazze che avevano rinvenuto il cellulare nella cucina e con porte chiuse, al fine di tutelarle dal titolare del dispositivo e preservarne la privacy». L'intervento dei poliziotti ha portato ad individuare e fermare il proprietario dell'iPhone, portato in commissariato per gli accertamenti e quindi denunciato.
«Alcuni ignari cittadini hanno commentato sui social circa un ipotetico coinvolgimento del locale», spiega Paolucci, «quando invece ho adottato ogni misura idonea alla tutela dei presenti e della privacy generale, istituendo un apposito servizio di vigilanza con 5 vigilantes, di cui uno fisso proprio innanzi al bagno. E dall’insano gesto ho anche subito danni: per collocare il cellulare sul controsoffitto l'autore si è issato sui mobili presenti, ha divelto la maniglia di appoggio per persone diversamente abili, il lavandino su cui ha poggiato i piedi e i pannelli del controsoffitto scalzati, con evidenti danni anche alla muratura».
A seguito di ciò, è stata sporta denuncia «contro ignoti per i reati di danneggiamento aggravato con violenza sulle cose ed illecite interferenze nella altrui vita privata personale e degli avventori malcapitati, riservando la richiesta di risarcimento dei danni materiali e morali, oltre che d’immagine, che la spiacevole situazione ha creato e sta creando».
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