Protesta AirOne, uno degli operai costretto a scendere dal tetto per un malore

Notte di protesta sul tetto dell'aeroporto di Pescara, ma uno degli operai è stato costretto ad abbandonare il presidio per un malore

PESCARA. Hanno passato la notte al freddo gli operai dell'AirOne Technic, otto sul tetto dell'aeroporto con sacchi a pelo e tende canadesi e gli altri sotto di loro attrezzati con un gazebo e arrosticini. Questa mattina sono rimasti in sette, uno di loro ha avuto un malore a causa dell'escursione termica ed è stato costretto a scendere. Sono ormai quasi trenta ore che i lavoratori del centro di manutenzione sono lì in attesa di sviluppi, non si è però visto né il governatore Gianni Chiodi, come richiesto dagli operai nè nessun delegato o componente della giunta regionale. Tra i lavoratori cresce il malumore e avanza l'idea che alla giunta regionale non interessi la vicenda dell'AirOne Technic.

Un primo risultato però è stato ottenuto a seguito della riunione che c'è stata questa mattina nello scalo pescarese tra Di Giuseppantonio, Testa, Primavera e Carla Mannetti, che ha portato l'Alitalia a ricevere martedì mattina a Fiumicino i presidenti delle Province di Pescara e Chieti, il sindaco di San Giovanni teatino, il direttore del settore Trasporti e logistica della Regione Abruzzo, i presidenti di Confindustria e della Camera di Commercio di Chieti. Di Giuseppantonio e Testa hanno anche chiesto nuovamente al presidente della Regione Chiodi di intervenire con la compagnia di bandiera.

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