Provincia, scontro per la delega allo sport

Pd: subito un nuovo assessore. Il presidente: ho ancora tempo per decidere

CHIETI. «Il presidente Enrico Di Giuseppantonio ha l'obbligo di nominare un nuovo assessore al posto di Silvio Tavoletta altrimenti si cade in una palese illegittimità». La minoranza, con il capogruppo del Pd Camillo D'Amico, denuncia la mancata sostituzione dell'ex assessore allo sport in quota Fli. Un ritardo, a detta dell'opposizione, che contrasta quanto dice lo statuto dell'ente. Il presidente Di Giuseppantonio replica livido di rabbia. «Ho ancora un tempo ragionevole a disposizione per decidere. In questo momento», afferma, «sto pensando a come fronteggiare le ingiunzioni quotidiane di pagamento depositate in Provincia».

Ma il malumore politico all'interno della coalizione di centrodestra resta evidente. Martedì pomeriggio è andata in scena una riunione di maggioranza tesa e agguerrita come non mai. Si è parlato, ovviamente, della nomina del nuovo assessore allo sport. Al tavolo del centrodestra provinciale non ha preso parte Luigi D'Alonzo, capogruppo del Fli. Partito che è di fatto uscito dalla maggioranza dopo la destituzione di Tavoletta e la guerra incrociata scoppiata in Comune e in Provincia con il Pdl. Che può contare ancora su ampi numeri a palazzo d'Achille, meno in Provincia dove avanza a grandi passi un blocco centrista autonomo, almeno in apparenza, dall'Udc, il partito del presidente Di Giuseppantonio. In cabina di regia i due consiglieri che hanno da poco abbandonato il Pdl per abbracciare la scommessa politica della Forza del Sud, Fabrizio Montepara e Nicola Mincone, che continuano a chiedere una rappresentanza in giunta o un incarico di prestigio. Ciò a cui aspira Mario Di Paolo, sindaco di Bucchianico e capogruppo di una lista civica di area centrista. Pare che in ballo ci sia anche il posto di presidente del consiglio, ruolo attualmente ricoperto da Enrico Rispoli, Pdl.

I vertici locali del Popolo della libertà, di contro, premono per l'investitura ad assessore allo sport di Tonino Marcello, vice presidente del consiglio e personaggio di spicco del Pdl nel Vastese. Il presidente tentenna e il centrosinistra attacca. «Lo statuto dell'ente», ricorda D'Amico, «non prevede deroghe o interpretazioni di altra natura. La giunta è composta da 10 componenti più il presidente eletto e, quando viene meno un componente per le ragioni più disparate, è d'obbligo nominarne un altro prima di procedere a qualsiasi atto deliberativo, altrimenti si cade nell'illegittimità». Poi la frecciatina al presidente. «Agisca presto. In caso contrario», avverte D'Amico, «muoveremo ricorsi formali agli organi competenti». Il presidente Di Giuseppantonio risponde. «Ci sono cose più gravi da fronteggiare. Oggi (ieri ndc) è arrivata l'ennesima richiesta di pagamento da parte, questa volta, di un dipendente del consorzio Valpescara», fa sapere il presidente, «che si è rivolto a terzi, guarda caso alla Provincia, per recuperare un credito di 180 mila euro».

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