Ricci, dipietristi in bilico

L’assemblea prende tempo, ma Roma vuole l’accordo

CHIETI. Facce dure, clima teso, per i Dipietristi la scelta a favore di Ricci è ancora in bilico. Riconoscono al candidato sindaco del Pd e del centrosinistra molte doti, «onesta, serità, impegno», ma lo bocciano come amministratore.
Da Roma ieri sera il senatore Alfonso Mascitelli che ha presenziato l’assemblea chietina dell’Idv, ha portato una novità. «Le scelte locali e Chieti è un capoluogo di provincia devono essere in sintonia con la linea del partito nazionale, che dice di procedere negli accordi con il Pd e il centrosinistra. Un patto», precisa Mascitelli, «che va fatto non sottraendoci dalla nostra identità, dai nostri valori, ma deve essere questa la linea». La parole del senatore ancora fresco delle decisioni dibattito congressuale nazionale, «sono corso», racconta, «da Roma a Chieti per tenere questo delicato incontro», cadono sulla testa di persone che già la scuotono in segno di diniego.

Nel centro storico di Chieti la sede dei Dipietrsiti è al secondo piano di Piazza Vico. Tre stanze affollate dove si discute ma non si riesce a trovare una sintesi. All’assemblea partecipano parecchie persone, molte non tesserate, che parlano liberamente cercando di far meno male possibile a Ricci ma nel contempo nelle conclusioni prevalgono le critiche. Il coordinatore provinciale Alfeo Latini che precisa di risiedere allo Scalo è preoccupato dalla piega presa dal dibattito. «E’ una situazione difficile, non nè usciremo per questa sera», sospira.

Bassam El Zhobi e Gianni Di Paolo, entrambi assessori della giunta di Francesco Ricci, sono critici. Di Paolo spiega in termini numerici che l’appoggio al candidato sindaco si rivelerà un flop elettorale. Un cittadino in ascolto prende la parola. Parla in modo sommesso, e sorride in modo amaro quando racconta che «sono proprio le opere pubbliche fatte che hanno creato più problemi».

Le osservazioni negative però non cancellano la linea di unità del centrosinistra decisa da Roma e Mascitelli, chiede tempo. «Non siamo ancora in grado di rispondere all’invito del senatore Giovanni Legnini che ci ha chiesto di dare l’assenso a Ricci. Dobbiamo discutere, abbiamo bisogno di altro tempo. La nostra sarà comunque una scelta responsabile».

Chi invece ha scelto sono i centristi che si rifanno Liberato Aceto, che oggi sarà alla presentazione delle liste del centrodestra che lanceranno il candidato sindaco Umberto Di Primio. Un suo assessore Giuseppe Giampietro venerdì si è dimesso da assessore al verde pubblico della giunta Ricci per passare con Di Primio. «Riconosciamo a Ricci di essere persona seria e onesta. Di aver governato tra mille difficoltà di aver avuto più problemi dagli alleati che dall’opposizione. Adesso abbiamo fatto una scelta diversa e vogliamo che ci sia classe dirigente capace di governare».