Rifiuti organici nuova emergenza per 53 Comuni

6 Gennaio 2013

L’impianto di trattamento aperto per quantità ridotte Tartaglia (Ecolan): la Regione dica che cosa fare

LANCIANO. Ancora disagi sul fronte dello smaltimento dei rifiuti. I 53 comuni della EcoLan, ex Consorzio smaltimento rifiuti, potrebbero trovarsi da domani a dover gestire l’ennesima emergenza. Questa volte il problema riguarda il trattamento della parte umida dei rifiuti.

La EcoLan spa ha avvertito d’urgenza venerdì scorso i sindaci del comprensorio che l’impianto Aciam di Aielli potrebbe consentire l’ingresso di sole 80 tonnellate di rifiuti a settimana a fronte di una media che oscilla tra le 130 e le 150 tonnellate sempre a settimana. L’intoppo arriverebbe ancora una volta dalla Regione che non avrebbe consentito l’ampliamento dell’impianto di trattamento di Avezzano.

Il quadro delle discariche e della gestione dei rifiuti in Abruzzo è allarmante: gran parte degli impianti sono quasi al collasso e lavorano a singhiozzo, spesso dietro proroghe d’urgenza. Ma i rifiuti, per legge, devono essere trattati attraverso tutta una serie di passaggi. Gli indifferenziati del consorzio frentano, ad esempio, vengono sottoposti alla separazione tra rifiuti secchi e umidi su un impianto di trattamento mobile a Cerratina. Dopo questa operazione la parte umida deve essere trasferita ad Avezzano per essere essicata, trattata, biostabilizzata e poi successivamente smaltita di nuovo a Cerratina. Un via vai di decine di camion e di tonnellate di rifiuti in tutto l’Abruzzo in cui, se scatta l’intoppo in uno qualsiasi dei passaggi obbligati, si rischia di mandare in emergenza decide di comuni in qualsiasi momento.

«Non si può vivere sempre sull’orlo dell’emergenza», dice il presidente della EcoLan, Gianpanfilo Tartaglia, «noi stiamo facendo tutto il possibile per avvisare i Comuni e per predisporre un possibile piano alternativo per trasferire i rifiuti in altri impianti abruzzesi, visto che c’è l’obbligo della biostabilizzazione entro i confini regionali. Ma la Regione a sua volta deve dirci che cosa dobbiamo fare».

Domani è previsto un incontro in Regione tra i gestori delle discariche e dei servizi, la Provincia di Chieti e i responsabili dei vari impianti di trattamento, ma il rischio è che si possano verificare delle criticità in tempi molto stretti. L’unica alternativa sarebbe concedere una proroga all’Aciam per poter trattare il quantitativo necessario di rifiuti. Già ad ottobre, con la chiusura dell’impianto di Cupello, i Comuni frentani si sono trovati a dover gestire un altro tipo di emergenza e smaltire il proprio organico fuori regione con un pesante aggravio di costi.

«La gestione dei rifiuti sta diventando una tragedia», commenta l’assessore all’ambiente di Lanciano, Evandro Tascione, «chi di dovere sappia programmare per tempo senza dover finire ogni volta in difficoltà».

Daria De Laurentiis

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