«Rifiuti sanitari, no alla Di Nizio» 

Atessa. Il sindaco e il progetto di smaltimento: l’azienda rispetti chi abita qui

ATESSA. Smaltimento dei rifiuti sanitari infetti a Saletti: per il sindaco Giulio Borrelli è doveroso «rispettare gli abitanti della Val di Sangro». «Leggiamo sui giornali», dice Borrelli, «di un “accordo” tra la Di Nizio-Colasante e la Eco Eridania per attivare lo smaltimento (tramite termodistruzione) dei rifiuti sanitari di mezza Italia nello stabilimento della ex Maio, sempre a Saletti. Non sappiamo se la Regione Abruzzo sia a conoscenza di questo accordo, che sembrerebbe già operativo. Ne sollecitiamo comunque un immediato e fermo pronunciamento perché, se la notizia dell’alleanza tra la Di Nizio e la Eco Eridania, su un simile progetto, dovesse essere confermata, sarebbe di estrema gravità. Il Comune di Atessa», prosegue il sindaco, «vigilerà, nell'interesse dei cittadini della Val di Sangro, anche su questa nuova, preoccupante iniziativa».
La Di Nizio ha anche in corso un progetto per realizzare di impianto per il trattamento, mediante sterilizzazione, di rifiuti ospedalieri infettivi, con annesso stoccaggio di rifiuti pericolosi e non in contrada Saletti. Il progetto è stato bocciato dal Comitato Via della Regione e la Di Nizio ha presentato ricorso al Tar dell’Aquila. «Dopo questo ricorso contro il nostro chiaro e argomentato no a quel tipo di impianto», continua Borrelli, «ci siamo già costituiti in giudizio per il tramite di Andrea Filippini, avvocato amministrativista di comprovata esperienza in diritto ambientale e dell’appaltistica pubblica. L’udienza sarà il 16 dicembre o il 13 gennaio».
Per il primo cittadino di Atessa gli abitanti della Val di Sangro meritano rispetto, così come lo meritano le tante battaglie civili, svolte in questi anni, per proteggere l’ambiente dell’intera vallata, con manifestazioni di cittadine e cittadini, associazioni ambientaliste, comitati, sindaci. «Dispiace, invece, constatare la totale mancanza di rispetto che caratterizza le ultime esternazioni della Di Nizio, che cerca sfrontatamente di ammantare con ragioni ambientaliste un progetto che, se realizzato, avrebbe ricadute gravissime sull’ambiente e sulla salute dei cittadini dell’intera Val di Sangro. Va stigmatizzato», conclude Borrelli, «anche il tentativo dell’impresa di sfruttare la pandemia, che nel mondo ha già causato oltre un milione di morti, per insistere su un progetto, già sonoramente bocciato nel 2017, e adesso allargarne addirittura l'impatto».
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