Rifiuti sul parco fluviale tutte le denunce del Wwf

22 Aprile 2014

Gli esposti sulle discariche abusive lungo le sponde del Pescara partono dal 2008 Nel 2012 gli ambientalisti segnalano amianto: ma lo scempio non è stato rimosso

CHIETI. Rifiuti abbandonati sulle sponde del fiume Pescara e lungo il parco fluviale, di denunce il Wwf ne ha fatte a iosa e anche sulla presenza in alcuni punti di lastre di amianto. «Già nel 2008», ricorda il presidente del Wwf Chieti Nicoletta Di Francesco, «in una assemblea pubblica a Chieti scalo denunciavamo la massiccia presenza di rifiuti disseminati lungo le sponde e proponevamo agli assessori e ai consiglieri comunali presenti, tra i quali c’era anche l’attuale sindaco, di chiudere le strade golenali quale soluzione per impedire la trasformazione dell’area in una discarica diffusa».

Nel febbraio 2010 c’è stato anche un intervento del presidente regionale Wwf, allora Camilla Crisante, al quale conseguì un esposto alla procura. «Nel 2012», ricorda Di Francesco, «siamo tornati sull’argomento segnalando, ne fanno fede i giornali che pubblicarono con ampio spazio il nostro intervento, pecore al pascolo tra frigoriferi abbandonati e batterie di auto. In quella segnalazione abbiamo fornito anche una foto dell’ingresso del Parco fluviale con in bella mostra un telo della ditta Mantini che copriva eternit abbandonato in attesa di un intervento di rimozione che invece non è mai avvenuto. Quello stesso cumulo di rifiuti è ancora lì, dopo l’alluvione del dicembre scorso, e la situazione non è certo migliorata».

Questo caso fu segnalato ai carabinieri del Noe, al sindaco e all Asl. Nel dicembre ci fu poi l’alluvione che si è portato via di tutto. «È così », sottolinea Nicoletta Di Francesco, «che ci appaiono gli alberi oggi, istallazioni innaturali, Land Art non più metafora del futuro, ma realtà terribilmente attuale. Poche settimane fa ci ha telefonato un genitore: sua figlia, che frequenta la scuola Cesari, per una ricerca di classe ha il compito di mettere in evidenza il problema dei rifiuti nella nostra città; ci viene chiesto dove poterla accompagnare per fotografare discariche abusive. Purtroppo la nostra risposta è semplice: dirigersi verso il ponte delle fascine e al rondò scendere al Parco fluviale… Ecco, con questa ennesima segnalazione, vorremmo che nel prossimo futuro non fosse più così. Bisogna pulire, e purtroppo non basta: bisogna anche impedire che ci siano nuovi abusi. È senz’altro possibile riuscirci: dal 2008 stiamo dando suggerimenti per cominciare almeno a provarci».

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