Rimandati vuoti a Modena i tir della Sider Vasto

Non si placa la protesta dei 55 lavoratori che chiedono gli stipendi arretrati Le tute blu: «Vogliono sgomberare i magazzini dai tubi, è l’inizio della fine»
VASTO. Non si ferma la protesta dei 55 lavoratori della Sider Vasto di Punta Penna. I Tir arrivati in Abruzzo e diretti nello stabilimento siderurgico a nord della città sono dovuti tornare indietro vuoti. Il sit-in dei lavoratori ha impedito ai mezzi pesanti di oltrepassare i cancelli. Il blocco ha funzionato. La decisione di bloccare l’ingresso impedendo il passaggio dei cosiddetti “bisonti della strada” è stata presa dalle maestranze quando hanno scoperto che i mezzi pesanti avrebbero dovuto caricare i tubi di metallo accatastati nei magazzini.
«Vogliono svuotare i depositi. È l’inizio della fine. Noi non lo permetteremo», protestano le tute blu. Dopo aver atteso a lungo ma inutilmente fuori dalla fabbrica, i Tir si sono spostati nell’area di servizio più vicina all'ingresso dell’autostrada a Vasto Nord. Hanno aspettato ancora qualche ora poi sono tornati a Modena, in Emilia, dove ha sede la società. E i presidi dei lavoratori della Sider Vasto si ripeteranno ancora.
La produzione nello stabilimento di Vasto è ferma ormai da un anno. I 55 dipendenti aspettano di riscuotere lo stipendio di dicembre 2012. I lavoratori chiedono che la società modenese, titolare di 4 fabbriche e una fonderia, versi loro gli emolumenti arretrati e dia maggiori garanzie sul futuro. Per il momento gli operai hanno ottenuto altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria. «Vogliamo anche essere pagati», protestano contestando anche il comportamento dell’azienda. «È successo anche in altre fabbriche. Si comincia svuotando i magazzini, poi si smontano i macchinari. Noi non ci stiamo», dicono i lavoratori al fianco dei quali sono schierati da settimane Mario Codagnone, segretario generale della Cgil, Angelo De Luca (Cisl) e Arnaldo Schioppa (Uil).
I sindacati chiedono un faccia a faccia con la proprietà. «Questa è una fabbrica ricca di professionalità. Questo è un sito strategico a due passi dal porto e dall’A14. È assurdo dismetterlo. A nostro avviso andrebbe rilanciato. Comunque è necessario fare chiarezza», insistono i sindacati.
Il primo presidio dei lavoratori è stato fatto il 12 giugno. La manifestazione ha aiutato le maestranze ad ottenere il prolungamento della cassa integrazione per altri 3 mesi. «Ora è necessario pagare i lavoratori. Almeno lo stipendio di dicembre», insistono Codagnone, De Luca e Schioppa. «Le istituzioni dovrebbero fare la loro parte per aiutare aziende come la Sider e il Vastese», aggiungono Cgil, Cisl e Uil senza nascondere una punta di amarezza. E per i prossimi giorni non sono escluse altre clamorose iniziative.
Paola Calvano
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