Ripa Teatina e il legame con gli USA: la casa di Rocky Marciano entra tra i luoghi storici degli Stati Uniti

Cerimonia ufficiale a Brockton: una targa nell’abitazione in cui visse il leggendario campione di pugilato. Presenti i fratelli del campione del mondo di boxe e il ripese Mennilli: «Omaggio a un eroe dello sport»
RIPA TEATINA. Ripa Teatina-Stati Uniti, un legame che si consolida attorno alla figura leggendaria di Rocky Marciano, icona del pugilato.
A Brockton, nello stato del Massachusetts, la casa natale di Marciano è stata ufficialmente aggiunta al registro nazionale dei luoghi storici. L'abitazione, di proprietà di Mark J. Casieri e della sua famiglia, raccoglie molti cimeli e ricordi fotografi (oltreché molto dell'arredamento dell'epoca) dell'indimenticabile campione del mondo di pugilato, rimasto imbattuto nel corso della sua carriera nei pesi massimi con 49 vittorie su altrettanti incontri disputati.
Alla cerimonia hanno presenziato, tra gli altri, i rappresentanti della famiglia Marciano, Peter (fratello di Rocky) ed Elizabeth (sorella di Rocky), con il figlio Peter Colombo, il senatore Michael Brady, i rappresentanti della National Italian American Hall of Fame di Chicago e Kevin McBride, ex pugile Irlandese che sconfisse Mike Tyson.
L'Abruzzo, ovviamente, non poteva mancare ad un appuntamento assai importante per un figlio così illustre della propria terra, dal momento che il padre di Rocky, Pierino, mosse verso l’America dal Comune di Ripa Teatina.
A rappresentare la terra di origine del grande pugile c’era Filippo Frattaroli, imprenditore nato a Sulmona ed impegnato negli States nel settore della ristorazione, e Antonio Mennilli, ripese doc da qualche anno stabilitosi proprio a Brockton, vero e proprio promotore, insieme a sua moglie Laura, di iniziative trasversali, dagli Stati Uniti all'Italia, le quali valorizzino la figura del campione Rocky Marciano. «Anch'io, come Pierino Marchegiano, il papà di Rocky, ho fatto il viaggio da Ripa a Brockton, quindi mi sento legato particolarmente a questo eroe dello sport cui ogni anno, nel mio paese, rendiamo una giusta e corposa celebrazione attraverso un festival grazie al quale ho conosciuto anche la donna che oggi è mia moglie e la madre di mio figlio. Stiamo già lavorando ad un grande progetto su Rocky finalizzato alla realizzazione di un docufilm», è il commento di Antonio Mennilli.