Trasporti

Sì alla fusione con l’Arpa con Sangritana capofila

Il consiglio comunale di Lanciano chiede alla Regione che sia l’azienda frentana a incorporare la società pubblica. La proposta sarà votata martedì nell’aula dell’Emiciclo

LANCIANO. «Sia la Ferrovia Adriatico Sangritana ad incorporare Arpa e Gtm». É questa la richiesta avanzata alla Regione dal consiglio comunale di Lanciano, riunito in seduta straordinaria per discutere il futuro della centenaria impresa ferroviaria, alla luce del progetto di legge di riordino delle partecipazioni societarie nel settore del trasporto pubblico locale. La proposta è contenuta nell’ordine del giorno presentato dall’opposizione, votato all'unanimità da tutte le forze politiche. «É prevalso il senso di responsabilità, rispetto al qualunquismo e al populismo becero di chi si limita a gridare allo scandalo per lo "scippo" o "l'omicidio" della Sangritana», dichiarano i consiglieri di minoranza, Ermando Bozza, Tonia Paolucci, Paolo Bomba, Errico D’Amico, Marco Di Domenico e Gabriele Di Bucchianico. Alla seduta straordinaria –priva del sindaco Mario Pupillo, assente per il lutto- partecipano i rappresentanti della Regione, il sottosegretario alla Presidenza, Camillo D’Alessandro (delegato ai trasporti), i consiglieri Mauro Febbo e Alessio Monaco, il presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo, e i sindacati di categoria. É toccato a D’Alessandro illustrare all’assemblea frentana il contenuto della proposta di legge che sarà votata martedì in consiglio regionale. «La società unica ci permetterà di salvare le tre società attuali e di essere competitivi e forti per vincere tutte le gare in Abruzzo», spiega il sottosegretario, «grazie a un’azienda che avrà 150 milioni di fatturato, oltre 30 milioni di capitale e 1.300 dipendenti. É questa la strada che ci indicano due decreti ministeriali, oltre ai pesanti tagli nei trasferimenti. Ma tutte le attività commerciali di Arpa, Sangritana e Gtm saranno trasferite, con cessione di ramo d’azienda, a Sangritana spa, che diventerà società unica commerciale dei trasporti regionali. Oltre a conservare la sede della divisione ferro. Tra qualche mese», conclude D’Alessandro, «si vedrà chi erano i nemici di Sangritana e chi voleva tutelarne la continuità». Una proposta di intenti che, sottolinea Febbo, «deve essere scritta nel progetto di fusione. Nei sei articoletti della proposta di legge non ci capisce cosa il governo regionale vuol fare». Pur giudicando necessaria l’azienda unica di trasporto regionale, il consiglio comunale di Lanciano pone una questione fondamentale: se fusione deve essere, non si capisce perché non possa essere la Fas a incorporare le altre due. «Un’operazione», secondo l’assise frentana, «che riuscirebbe a cogliere anche l’obiettivo di riequilibrare l’assetto territoriale, garantendo la permanenza di una storica realtà locale su un territorio, quello Frentano e della Val di Sangro, piuttosto che continuare ad accentrare tutto nell’area Chieti-Pescara». Nel documento si impegna, inoltre, il sindaco Pupillo ad attivarsi con la giunta regionale affinché alla Sangritana siano assegnati ulteriori chilometri su ferro, vengano finanziati i progetti immediatamente cantierabili e conservata la denominazione, e si avvii un tavolo istituzionale con Marche e Molise per rendere la Fas vettore unico su ferro della macro regione adriatica. «Questo consiglio ha avuto il merito di smascherare che nell’intento della Regione c’è anche il salvataggio di Arpa», ribatte il vice sindaco Pino Valente, «un’azienda con cinque anni di bilanci in perdita. Da questo derivano la fretta e l’accelerazione nell’iter di approvazione della proposta di legge, non dalla necessità di costituire l’azienda unica. Si rimandi di un mese la votazione per approvare prima il piano industriale della fusione».

Stefania Sorge

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