San Salvo, investito e ucciso mentre cambia la ruota

La vittima è un operaio. Arrestato il conducente dell'auto: positivo all'alcol test
SAN SALVO. E' ricaduto sull'asfalto colpito a morte. L'ultimo sguardo l'ha rivolto alla romena, S.A., 25 anni, che tornava a casa con lui dopo una serata con gli amici. Sono stati gli ultimi momenti di vita di Luigi Dell'Arciprete, 35 anni, operaio di Monteodorisio: è stato investito ieri, alle 5,15, dall'auto guidata Francisco Javier Amezcua, 31 anni, spagnolo residente a San Salvo, poi arrestato.
Dell'Arciprete pare stesse cambiando il pneumatico forato della sua Fiat Bravo. «Per il padre dell'operaio è un tragico destino che si ripete», afferma l'avvocato Rosario Di Giacomo, legale di Giuliano Dell'Arciprete, il papà della vittima. Il 31 maggio del 2004 il fratello minore di Luigi, Emanuele, morì a soli 24 anni in un incidente stradale sulla strada che da Monteodorisio porta a Cupello. «L'anziano, rimasto vedovo due anni fa, è distrutto, annichilito dal dolore. Con la morte di Luigi ha perso tutto», afferma l'avvocato Di Giacomo.
L'investitore di Luigi è stato rintracciato un'ora dopo l'incidente dai carabinieri: Amezcua è stato arrestato. E' accusato di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
L'incidente stradale è avvenuto alle 5,15 in via Gargheta, nei pressi del cavalcavia dell'A14. «Luigi Dell'Arciprete era sul ciglio della strada intento a sostituire la ruota anteriore sinistra della sua vettura. All'improvviso è arrivata la Ford Fiesta guidata da Amezcua e lo ha falciato», è la ricostruzione dell'incidente fatta dai carabinieri.
La ragazza che era con Dell'Arciprete ha chiamato subito i soccorsi. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118 e il 112. Purtroppo per l'operaio di Monteodorisio, padre di un bimbo di tre anni, non c'è stato nulla da fare.
Il suo corpo è stato trasferito all'obitorio del San Pio. Il pm Enrica Medori dopo l'ispezione cadaverica pare intenda disporre anche l'autopsia.
La giovane romena che era con la vittima è stata ricoverata in ospedale. La ragazza ha riportato nell'incidente diverse ferite, ma non è grave.
Né l'investitore né la fidanzata che era con lui si sono accorti di nulla e sono tornati a casa. Grazie alle testimonianze di altri automobilisti i carabinieri sono risaliti a loro.
I militari hanno sottoposto il guidatore madrileno alla prova dell'etilometro. «Amezcua aveva nel sangue un tasso alcolemico di 2 grammi per litro», sostengono gli investigatori.
Il giovane al momento dell'incidente rincasava dopo aver trascorso la notte in un locale per festeggiare il compleanno di un amico.
Accompagnato in caserma e ascoltato dai militari, il trentunenne dopo due ore di interrogatorio è stato arrestato e trasferito nel carcere di Torre Sinello in attesa delle disposizioni del Gip. Nel frattempo Amezcua è guardato a vista: il suo avvocato, Gianni Menna, teme possa commettere qualche sciocchezza.
Dell'Arciprete pare stesse cambiando il pneumatico forato della sua Fiat Bravo. «Per il padre dell'operaio è un tragico destino che si ripete», afferma l'avvocato Rosario Di Giacomo, legale di Giuliano Dell'Arciprete, il papà della vittima. Il 31 maggio del 2004 il fratello minore di Luigi, Emanuele, morì a soli 24 anni in un incidente stradale sulla strada che da Monteodorisio porta a Cupello. «L'anziano, rimasto vedovo due anni fa, è distrutto, annichilito dal dolore. Con la morte di Luigi ha perso tutto», afferma l'avvocato Di Giacomo.
L'investitore di Luigi è stato rintracciato un'ora dopo l'incidente dai carabinieri: Amezcua è stato arrestato. E' accusato di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
L'incidente stradale è avvenuto alle 5,15 in via Gargheta, nei pressi del cavalcavia dell'A14. «Luigi Dell'Arciprete era sul ciglio della strada intento a sostituire la ruota anteriore sinistra della sua vettura. All'improvviso è arrivata la Ford Fiesta guidata da Amezcua e lo ha falciato», è la ricostruzione dell'incidente fatta dai carabinieri.
La ragazza che era con Dell'Arciprete ha chiamato subito i soccorsi. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118 e il 112. Purtroppo per l'operaio di Monteodorisio, padre di un bimbo di tre anni, non c'è stato nulla da fare.
Il suo corpo è stato trasferito all'obitorio del San Pio. Il pm Enrica Medori dopo l'ispezione cadaverica pare intenda disporre anche l'autopsia.
La giovane romena che era con la vittima è stata ricoverata in ospedale. La ragazza ha riportato nell'incidente diverse ferite, ma non è grave.
Né l'investitore né la fidanzata che era con lui si sono accorti di nulla e sono tornati a casa. Grazie alle testimonianze di altri automobilisti i carabinieri sono risaliti a loro.
I militari hanno sottoposto il guidatore madrileno alla prova dell'etilometro. «Amezcua aveva nel sangue un tasso alcolemico di 2 grammi per litro», sostengono gli investigatori.
Il giovane al momento dell'incidente rincasava dopo aver trascorso la notte in un locale per festeggiare il compleanno di un amico.
Accompagnato in caserma e ascoltato dai militari, il trentunenne dopo due ore di interrogatorio è stato arrestato e trasferito nel carcere di Torre Sinello in attesa delle disposizioni del Gip. Nel frattempo Amezcua è guardato a vista: il suo avvocato, Gianni Menna, teme possa commettere qualche sciocchezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA