San Salvo, scatta la solidarietà dopo la tragedia in mare
Proposta la cessione di un'ora di salario nell'intero gruppo Eni a favore della famiglia di Egidio Benedetto. Folla commossa ai funerali
SAN SALVO. Scatta la solidarietà nel gruppo Eni dopo la tragedia in mare sulla piattaforma al largo di Ancona. La cessione di un'ora di salario è stata proposta (e accolta) a favore della famiglia di Egidio Di Benedetto, l'operaio molisano residente a San Salvo, morto nell'incidente. Ieri si sono svolti i funerali.
Piazza San Vitale ammutolita. Ad amici e conoscenti si sono uniti anche i sindacalisti arrivati da tutta Italia. Fra loro il segretario generale della Uiltec-Uil, Paolo Pirani. In pochi hanno potuto ascoltare le parole del celebrante, don Raimondo Artese. Molte persone non sono riuscite a trovare posto in chiesa. «Siamo solo strumenti nelle mani di Dio», ha detto don Raimondo, «ci preoccupiamo del domani senza pensare che il futuro è molto più grande. Il futuro è l’eternità. La morte non è la fine. Si muore per risorgere».
Per Egidio Benedetto il motore della vita era la generosità. È morto in un momento di generosità. «Era una persona speciale che dava tutto sé stesso per la famiglia. Faceva da collante e donava positività a chi gli era accanto», ha ricordato la nipote Erminia Gatti. Non lontano dalla moglie dell’operaio, Carmela, e dai figli Luca e Francesco, hanno assistito al triste rito anche il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca e il presidente del consiglio comunale, Eugenio Spadano. Moltissimi i colleghi e dipendenti dell’Eni arrivati da tutta Italia. Alla fine della funzione religiosa il cielo di San Salvo si è dipinto di bianco: centinaia di palloncini bianchi sono stati lanciati verso l’infinito. La presenza di tanta gente ha lenito almeno un po’ il dolore dei familiari.
«In occasioni così drammatiche», ha detto il segretario generale della Uiltec-Uil, Paolo Pirani, «è importante la presenza fisica. Io sono qui per dimostrare la mia vicinanza e quella del sindacato alla famiglia Benedetto. Non è più accettabile che accadano tragedie di questo tipo. Ora lanceremo un’iniziativa di sostegno alla famiglia. A tutti i dipendenti del gruppo Eni verrà chiesta un’ora di lavoro per sostenere la moglie e i figli di Egidio». Pirani poi è tornato a insistere sulla necessità di prevenire le morti bianche. «Mille morti l’anno nel nostro Paese sono davvero troppe. Abbiamo deciso di organizzare una manifestazione ciclistica di 1.000 chilometri, da Salerno a Milano. Mille chilometri come le vittime del lavoro facendo tappa nei luoghi più significativi. Un modo per sensibilizzare il mondo del lavoro su questa grossa piaga». E San Salvo può essere una tappa. Anche il segretario provinciale della Uil, Arnaldo Schioppa, si è stretto alla famiglia e contestualmente ha stigmatizzato la mancanza di sicurezza in troppi luoghi di lavoro. «Dobbiamo tutti fare qualcosa per evitare che quello che è accaduto al caro Egidio accada ancora», ha sollecitato Schioppa. (p.c.)
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