San Vito: chiuso maxi trabocco con il ristorante 

Il Comune firma l’ordinanza che dà lo stop all’attività: «Mancano le autorizzazioni, sono emersi anche abusi edilizi». E domani (martedì 14 maggio) va in Commissione regionale l'emendamento "salva-trabocchi"

SAN VITO CHIETINO. «Cessazione attività commerciale di ristorazione»: l’ordinanza comunale a firma del dirigente del settore tecnico, l'ingegnere Corrado Verì, chiude uno dei 4 trabocchi (il nome non è stato scritto sull'ordinanza) con ristoranti del litorale sanvitese. L’atto è il primo di questo genere lungo la costa, perché finora nessun ufficio tecnico dei Comuni che custodiscono i trabocchi ha rilasciato le autorizzazioni per riattivare i ristoranti sulle “macchine pescatorie”, o ne ha decretato la chiusura. Sono rimasti essenzialmente fermi, anche in attesa di eventuali modifiche alla legge regionale “salva trabocchi”. E l'emendamento va in scena domani (martedì 14 maggio) in sede di Commissione.

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Non il Comune di San Vito che, invece, ha messo nero su bianco quello che era già emerso dall’inchiesta della capitaneria di porto di Ortona, su mandato della Procura di Lanciano, ovvero la chiusura di quei trabocchi su cui si fa anche ristorazione, dove sono state rilevate difformità edilizie rispetto ai progetti originari e non c’è stato il ripristino dei luoghi.
«L’ordinanza», spiega il sindaco Emiliano Bozzelli, «è un passo ulteriore di un lungo iter iniziato a fine 2018 dopo l’ispezione della Capitaneria di porto, della polizia municipale e dei tecnici dell’ufficio comunale sul trabocco su cui è stato vietato l’esercizio dell’attività di ristorazione. Accertamenti che avevano rilevato una serie di violazioni: abuso edilizio, violazione delle concessioni demaniali e quindi anche danno erariale e mancata autorizzazione alla riapertura. Nonostante ciò, il trabocco è aperto e siamo intervenuti. Bisogna rispettare le regole vigenti, e queste non sarebbero state rispettate come rilevato dagli accertamenti fatti. Ci sarà una modifica della legge? Vedremo, ma ad oggi questa ordinanza si basa sul rispetto delle norme, cerca di far recuperare l’identità dei trabocchi e della costa e la tradizione oltre che occuparsi della sicurezza degli operatori e dei clienti. Rispetto della legalità, della identità, della sicurezza: sono i tre cardini su cui ci stiamo muovendo».
Per quanto riguarda gli altri tre trabocchi, gli accertamenti sono in corso: in base all’esito, il Comune emetterà o meno altre ordinanze di chiusura. Poi, il sindaco preferisce non entrare nella polemica politica sulla modifica della legge regionale sui trabocchi. Una norma che risale al 1994, quando non c’era un flusso turistico così alto sulla costa. «Per ora c’è una legge e va rispettata», taglia corto il sindaco Bozzelli, «e l’ordinanza emessa punta anche a garantire la sicurezza di strutture che hanno una propria identità e caratteristiche che vanno preservate per una credibile promozione della costa dei trabocchi».