Sangritana, rottamazione per i 15 treni abbandonati

Affidati a due ditte 600mila euro di lavori nel nuovo deposito.

Lanciano. Ultimo viaggio per una quindicina di treni ormai ridotti a lamerie arrugginite: entro febbraio, assicura Pasquale Di Nardo, presidente della Sangritana, saranno radunati nel deposito-officina di Torre della Madonna, a Treglio, in attesa della demolizione.
Da pezzi da museo, opere d’arte degli artisti di strada, i “writers”, a ferri vecchi da rottamare. I vecchi locomotori della Sangritana saranno demoliti assieme ai convogli da oltre vent’anni abbandonati nelle stazioni di Crocetta (Castel Frentano) e Castel di Sangro. A Crocetta negli ultimi anni si sono susseguite segnalazioni alla forestale per le condizioni di motrici (una del 1924), carrozze passeggeri e bestiame.
«Entro febbraio arriveranno i nulla osta da Regione e ministero dei trasporti per la dismissione del vecchio parco rotabile della Sangritana», afferma il presidente dell’azienda regionale, Pasquale Di Nardo (pdl). «Una quindicina di treni e locomotori di oltre 60 anni saranno demoliti. E’ in preparazione la gara per la vendita del ferro per coprire i costi. A prescindere dalla gara e dai nulla osta, però, la dismissione inizia tra alcuni giorni».

L’intenzione è di liberare le aree dai mezzi e trasferirli nel deposito-officina di Torre della Madonna, nella zona artigianale di via Per Treglio, realizzato nel 2003. «A Torre della Madonna i treni vengono già riparati e collaudati», precisa Di Nardo, «anche se ci sono ancora lavori da fare; 300metri di linea elettrica, la posa del pietrisco ferroviario e il piazzale in cemento».
Intanto è stata aggiudicata la gara per attivare il nuovo deposito - 622mila euro - alla Sogel di San Sisto (Pg) e alla Deca srl di Maddaloni (Ce), mentre è stata chiusa la gara per l’acquisto del pietrisco ferroviario. «Entro un anno il capannone di Torre della Madonna sarà completamente operativo, come officina e deposito».

Cosa ne sarà, allora, dell’attuale deposito in via Del Mancino? La Sangritana lo trasformerà in un museo del treno. D’altronde l’area è dell’azienda di trasporto che nei giorni scorsi ha ribadito qual è il futuro dell’ex tracciato, del capannone e della stazione: non palazzi e strutture ma una metropolitana di superficie che collegherà Lanciano, San Vito, Castel Frentano e Archi. Nel capannone e alla stazione il museo del treno.