Scalo, tre studenti picchiati dai residenti

20 Maggio 2014

Troppo chiasso: universitari presi a botte da una famiglia con scope e cinture, parlavano a voce alta

CHIETI. Sarebbero stati picchiati da una famiglia infastidita dai loro schiamazzi. É successo sabato sera a Chieti Scalo, in viale Unità d’Italia. Tre ragazzi finiscono in ospedale con una prognosi di 3 e 7 giorni. I ragazzi, studenti fuorisede, stavano aspettando l’autobus alla fermata vicino alla farmacie. Parlavano in modo vivace e probabilmente avevano alzato un po’ la voce. Quando alcuni residenti, una famiglia di quattro persone, sono scesi in strada per protestare contro gli studenti e dalle parole si è passati ai fatti. I ragazzi, raccontano, nonostante si siano immediatamente scusati, sarebbero stati comunque picchiati con scope e cinture. E sembra che uno degli studenti per sfuggire alle botte del capofamiglia sia salito su una macchina che in quel momento transitava su viale Unità d’Italia.

Intanto qualcuno ha chiamato i carabinieri e una ambulanza che ha caricato i due ragazzi rimasti in strada e li ha trasportati al pronto soccorso. del vicino policlinico di Colle dell’Ara dove i giovani sono stati medicati.

Ma dall’altra parte la famiglia racconta che sarebbero stati loro ad essere stati picchiati.

Una storia tutta da accertare e comunque gli studenti dovranno formalizzare la denuncia con una querela in quanto le lesioni riportate sono inferiori ai 20 giorni.

Questo episodio ha scatenato la reazione delle associazioni studentesche che si sono indignate di fronte a una reazione così violenta dei cittadini contro tre studenti che forse hanno avuto il solo torto di alzare la voce e disturbato la quiete pubblica sia pure in piena buona fede.

La lista 360 gradi, la più rappresentativa alla d’Annunzio, invoca più sicurezza per gli studenti universitari fuori sede che costituiscono un indubbia risorsa per la città. Non portano solo soldi ma arricchiscono l’ambiente universitario perché apportano le usanze e i costumi della loro regione.

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