Scoperta falsa cieca: da sola alle processioni

11 Marzo 2014

Aveva ottenuto l’impiego in un Comune dell’Alto Vastese: ha preso 62mila euro di accompagnamento

VASTO. Per lo Stato era non vedente e per questo oltre a un assegno di accompagnamento aveva un pubblico impiego in Abruzzo, nell’Alto Vastese. In più riscuoteva una pensione di invalidità. Peccato che a dispetto di quanto certificato da una diagnosi medica, la protagonista dell’ennesima truffa all’italiana, una ventitreenne di Isernia, si muoveva a proprio agio per le vie della sua città sia di giorno e sia di notte e senza alcun ausilio. La giovane partecipava persino alle processioni percorrendo lunghi tragitti. È stata smascherata dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Isernia dopo mesi di indagini e appostamenti.

La falsa cieca che ha percepito indebitamente per sette anni l’accompagnamento previsto dalla legge: in totale 62.450,24 euro. Ora è nei guai. È stata denunciata per truffa all’Inps. L’attenzione dei finanzieri si è concentrata sulla giovane quando nel compiere verifiche sugli invalidi hanno notato lo strano comportamento della non vedente. I fascicoli sulla donna conservati negli uffici dell’Asrem e dell’Inps parlavano di una persona dichiarata “cieco assoluto”, ai sensi della legge 382 del 1970 e della legge 138 del 2001. Un cieco assoluto ha bisogno di un accompagnatore. Spesso neppure questo basta a frequentare i luoghi che non sono adattati alle esigenze degli ipovedenti. Dagli appostamenti degli investigatori è emerso che la donna assumeva atteggiamenti del tutto incompatibili con la cecità: passeggiava con andatura sostenuta percorrendo a piedi diversi chilometri in salita e in discesa. Nessun problema in presenza di dossi artificiali o transenne, marciapiedi e pavè. La Finanza ha sorpreso la ragazza mentre partecipava a una processione. Ora dovrà appellarsi al suo santo protettore per evitare la reclusione fino a cinque anni. Tanto è previsto dall’articolo 640 del codice penale.

La guardia di finanza per recuperare i 62mila euro indebitamente percepiti ha avanzato richiesta di sequestro e confisca di beni per un valore equivalente. A condurre le indagini è il procuratore capo di Isernia, Paolo Albano. Il magistrato ha confermato la volontà ad intensificare le operazioni di contrasto alle frodi e alle truffe. (p.c.) .

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