Scoperta l’identità dei 40 profughi

Sono 28 pakistani, 10 ghanesi e due venuti dal Togo E suor Vera scrive su Facebook: «Ora pregate per me»

CHIETI. Sono iniziate ieri mattina le operazioni di identificazione dei 40 extracomunitari, sbarcati sabato notte a Chieti e ospitati delle Figlie di Gesù e di Maria di suor Vera D’Agostino. Sono 38 pakistani, 10 ghanesi e 2 togolesi. Sono profughi, che fanno parte di quei 1000 che sono arrivati in Italia e distribuiti in diversi punti della penisola. Non hanno permesso di soggiorno né documenti di riconoscimento, né, almeno non ancora rifugiati. Per il processo di identificazione sono stati impegnati i poliziotti dell’ufficio immigrazione e quelli della scientifica della questura che ieri mattina hanno raccolto le loro impronte digitali. Per ora non hanno chiesto asilo politico. Ma potrebbero farlo. Altrimenti verranno espulsi dall’Italia e potranno andare in altri paesi.

La questione ha creato un certo allarme tra la popolazione teatina. Il sindaco Umberto Di Primio, due giorni fa ha detto che tutta l’operazione è passata sulla sua testa, senza che venisse preventivamente avvertito dell’ingresso degli extracomunitari. Immigrazione verso la quale il sindaco si era opposto in quanto la città non ha locali adeguati a poter ospitare cittadini stranieri.

A questo punto delle operazioni non si conoscono i tempi di permanenza dei 40 stranieri.

Intanto suor Vera D’Agostino che fa parte di questo circuito di accoglienza, precedentemente ha ospitato profughi dei Caraibi, affida al social network Facebook un messaggio alla città, anche in seguito alle polemiche che si sono scatenate dopo l’arrivo dei quaranta stranieri che inevitabilmente ha spaccato i cittadini in due. «Figli miei, premetto, la carità e l'amore non devono avere né confini, né colori e quando bussa alla porta bisogna aprire. È vero che sono solita cacciarmi in problemi che spesso e volentieri dovrebbero non portare alla divisione,alla critica o a chiacchiere,bensì alla coesione e forza dell'unione. L'altra notte ho accolto delle persone mandatemi per richiesta dalla Prefettura di Chieti: non potevo non accoglierle! Vi chiedo solo di farmi sentire la vostra voce. Quando qualcuno bussa al cuore bisogna aprire per sentire il battito dell'altro...pur tra tante difficoltà io l'ho fatto e voi sapete che tutto quello che faccio e che ho fatto è dettato dalla provvidenza. Non ho mai fatto niente per soldi. Voglio sentire la vostra voce forte e potente. Voi siete il popolo di Dio. Aiutatemi e pregate per me».

Intanto si sa che lo Stato per ogni profugo, al centro che li accoglie, accorda 80 euro. Per un totale di 2400 euro al giorno e 72mila euro al mese. (k.g.)

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