«Senz’acqua a novembre: è inaccettabile»

6 Novembre 2024

Tutti contro la Sasi in città per le chiusure continue e senza preavviso, l’assessore Paolucci: «Siamo in costante emergenza»

LANCIANO. «Basta chiusure a sorpresa, non è possibile che alle 12.30, nel mese di novembre venga sospesa la fornitura idrica senza alcuna spiegazione, né agli utenti e né al Comune. Non avere l’acqua a casa non è normale. Siamo in emergenza e forse l’attuale direzione della Sasi non è quella più idonea a gestirla». È l’atto di accusa dell’assessore plurideleghe, Tonia Paolucci, alla gestione del servizio idrico da parte della Sasi dopo gli ennesimi disservizi registrati in città. Da domenica la parte alta di Lanciano e alcune contrade sono senza acqua già da pranzo, ma da giorni difficoltà ci sono in più punti con l'acqua che va via prima dell'orario indicato dalla Sasi che, per le contrade sono le 17, come in estate anche se siamo a novembre. «Passi che da un paio d’inverni non nevica, che manca un’adeguata quantità di pioggia, che la portata alle sorgenti sia scarsa e ora c’è un calo fisiologico», riflette Paolucci, «quello che è diventato intollerabile è la totale mancanza di informazione verso gli utenti che a novembre non possono trovarsi da un momento all’altro con i rubinetti a secco senza alcun avviso o spiegazione». Che neanche il Comune ha, anche se ad agosto la Sasi aveva creato un numero di telefono istituzionale, riservato ai sindaci, per dare informazioni aggiornate e gestire le emergenze: funziona?. «Dopo il consiglio comunale sull’acqua del 9 settembre», riprende Paolucci, «la situazione sta continuando a peggiorare ed è inutile parlare di finanziamenti milionari per opere che non si sa quando saranno concluse: siamo in emergenza e l’attuale dirigenza Sasi non è quella più idonea a gestirla». Attacchi anche sulla reale portata dell’acqua alle sorgenti. «C’è un balletto di cifre che sa di numeri al lotto», sottolinea Paolucci, «ad oggi nessuno sa con certezza quale sia la quantità di acqua disponibile alla sorgente e come venga razionata. Non possiamo poi sperare che piova o nevichi, la situazione è questa e va affrontata con le risorse a disposizione». Serve un cambio di passo che Paolucci indica nell’inserimento di un ingegnere idraulico - che non c’è in Sasi - e nella costituzione di un’unità di crisi che si interfacci con Comuni e utenti, ma soprattutto garantisca un’adeguata informazione ai cittadini «per una questione di rispetto». E di rispetto parla anche il consigliere Leo Marongiu (PD) che abbassa i toni essendo comunque il presidente Sasi, Gianfranco Basterebbe, di centrosinistra ma lo richiama all’ordine. «Serve maggior rispetto per i cittadini», dice Marongiu, «e se come amministratori non possiamo pretendere l’acqua che non c'è, abbiamo il dovere di pretendere programmazione per gli interventi ma soprattutto chiarezza e certezza negli orari di chiusura e informazioni». Ma la rabbia dei cittadini ricalca più i toni della Paolucci: “basta” e “vergogna” sono le parole che si rincorrono sui social, che si susseguono dall’estate assieme alla richiesta di informazioni tempestive. Rabbia che diventa esasperazione nelle famiglie con bimbi piccoli, anziani e diversamente abili. «Segnalo la pessima gestione dell’acqua: sono mesi che abbiamo continue interruzioni senza preavviso nella zona industriale», denuncia C.T. medico di Roma da poco a Lanciano con un bimbo piccolo. «Sto valutando di ritrasferirmi a Roma poiché nonostante il serbatoio, non riusciamo a far fronte ai problemi. Mi chiedo anche quanto sia corretto continuare a pagare le bollette Sasi se questo è il servizio offerto». Proteste, disservizi, disinformazione, l’acqua che non c’è, caos: e pensare che Basterebbe in conferenza a maggio disse che l’estate alle porte sarebbe stata «difficile, ma non drammatica».