Senza stipendi da 16 mesi: dipendenti Cotir sul tetto

15 Aprile 2014

Esasperati dalle promesse della Regione in nove salgono sulla struttura Nel pomeriggio la nota dell’assessore Febbo: sbloccati 660mila euro

VASTO. “Grazie per le chiacchiere”. È uno dei tanti messaggi lanciati ieri alla Regione dai 30 lavoratori del Cotir, il Centro ricerche per le tecniche irrigue di contrada Zimarino. Da 16 mesi non prendono lo stipendio. «In compenso Regione e Cda ci stanno riempendo di promesse e buoni propositi», hanno annotato con amarezza i dipendenti. A turno, nove lavoratori per volta sono saliti sul tetto della struttura per protestare. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Il vicequestore Cesare Ciammaichella ha parlato a lungo con loro, ma questa volta i dipendenti sono intenzionati a portare avanti la protesta a oltranza fino a quando non avranno contezza che la loro situazione è stata affrontata concretamente. Il comunicato arrivato nel pomeriggio dalla Regione non è bastato a convincere i manifestanti a sospendere la protesta. «Vogliamo certezze sul futuro», hanno ripetuto. Al loro fianco si sono schierati i sindacati.

L’esasperazione. Per chi segue la vicenda la protesta non è arrivata inaspettata. Già a fine anno l’esaperazione dei lavoratori era salita alle stelle. Poi erano arrivate rassicurazioni. Dopo un mese si è rivelato tutto un bluff. Nelle ultime settimane si sono susseguite mozioni, ordini del giorno, dichiarazioni di solidarietà da parte di politici di destra, centro e sinistra. «Il risultato è che aspettiamo ancora 16 mensilità», sbottano i lavoratori. I muri del Centro ricerche sono stati tappezzati ieri con striscioni di carta: “Ci avete preso tutto, volete anche la vita? Siamo disposti a tutto per la ricerca”, e poi– “Ancora false promesse”, “Ricchezza=lavoro=Regione virtuosa”, “Ricerca = ricchezza che la Regione non paga”, “Cda assente. Presidente dove sei?”.

Il sit-in un mese fa e le rassicurazioni di Febbo. A fine febbraio dopo l’assemblea organizzata nel centro ricerche, l’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo aveva risposto con una nota indicando quelli che a suo dire erano responsabili del mancato finanziamento (alcuni dirigenti del Pd ), e garantendo che il finanziamento sarebbe comunque in arrivo. Ieri pomeriggio Febbo ha comunicato che i fondi per il pagamento degli stipendi sono stati sbloccati. «Il presidente Chiodi ha firmato il documento che sblocca i fondi a favore dei Centri di ricerca per 660 mila euro relativi al bilancio di previsione 2014. La determina era ferma in Ragioneria. Posso assicurare che mercoled’ il mandato di pagamento sarà in banca e si potrà procedere al pagamento degli stipendi», ha detto Febbo. Ma la protesta non è stata sospesa.

I sindacati. «I lavoratori vogliono conoscere il loro futuro», ha spiegato Ada Sinimberghi (Cgil). «Oltre alla mancata retribuzione dobbiamo denunciare l’assoluta mancanza di azioni utili a superare e risolvere la grave situazione che si è venuta a creare da parte del Cda e dell’assessorato all'Agricoltura, nonostante le ripetute sollecitazioni delle Rsa di Fai-Cisl,Flai-Cgil e Uila-Uil. Quello che accade fa presupporre che, per volontà, non esistano», scrivono in una nota Maurizi (Cisl), Sinimberghi (Cgil) e D’Anastasio (Uil). «Lo stato di abbandono e il continuo parlare a vuoto di chi ha la responsabilità della decisione politica e gestionale è la conferma che l’attuale giunta ha deciso di chiudere il Cotir, centro di ricerca applicata in agricoltura. Un Centro nato nel 1991 e che si è sempre distinto per l’ottimo lavoro. Questo accade mentre la Regione deve decidere nell’ambito della nuova Pac 2014-2020, la costruzione della programmazione del nuovo Psr».

Paola Calvano

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