Slitta la sentenza sull’ex primario Sabatino 

Il neonatologo accusato di violenza sessuale su 9 mamme ricusa il tribunale: «Troppe decisioni ostili»

CHIETI. Slitta la sentenza nel processo a carico dell’ex primario del reparto di Neonatologia del policlinico di Chieti, Giuseppe Sabatino, accusato di violenza sessuale nei confronti di 9 donne, madri dei suoi piccoli pazienti: ieri il medico ha presentato un’istanza di ricusazione dei giudici del tribunale di Chieti. L’atto è stato depositato in udienza dall’avvocato Michele Di Pasquale che ha da poco assunto la difesa di Sabatino. Alla base dell’istanza, inviata alla Corte d’appello che ora dovrà pronunciarsi, ci sono quelli che Sabatino ritiene provvedimenti ostili del tribunale come il rigetto continuo di istanze su questioni che riguardano le sue condizioni psicofisiche.
In apertura dell’udienza, il legale che da sempre assiste l’ex primario, l’avvocato Andrea Di Lizio, ha chiesto al tribunale di sottoporre a perizia Sabatino sulla base di un certificato del centro di salute mentale della Asl di Reggio Calabria, dove Sabatino era stato visitato lo scorso 20 agosto, e che ne attesta, per via delle sue condizioni psicofisiche, le incapacità di partecipare al processo. Difronte al rigetto dell’istanza, Di Lizio ha abbandonato la difesa di Sabatino: è toccato all’avvocato Di Pasquale, dopo aver depositato l’istanza di ricusazione, ascoltare due consulenti della difesa, i professori Angelo Antonini e Giuseppe Sartori. Secondo la difesa e i suoi consulenti, Sabatino, per via dei farmaci necessari a curare il Parkinson, avrebbe avuto un comportamento discontrollato, non solo a livello sessuale ma anche nell’alimentazione, e sarebbe stato preda di shopping compulsivo. Il tribunale ha rinviato il processo al 20 novembre in attesa della decisione sulla ricusazione.