Sociale, il 2010 è un rebus

Non tornano i conti per 1,5milioni. Servizi a rischio.

CHIETI. L’assistenza a anziani, disabili, minori e famiglie in difficoltà è in pericolo. La Regione non dà ancora il via libera alla proroga del piano sociale e vacilla la programmazione dei servizi per il 2010. Alla spesa del Comune (oltre 3milioni di euro), concorre la Regione con circa 1,5milioni. Ma il Comune ha bisogno di sapere se e quanti fondi la Regione potrà erogare.

Viceversa, non potrà dare seguito al nuovo piano di zona, che è la mappa generale dei bisogni e dei servizi in scadenza il 31 dicembre. Senza certezze sui fondi impegnati, non è possibile stipulare nuovi contratti con coop e associazioni che i servizi materialmente assicurano agli utenti. Sin da primi giorni del 2010, sarà a rischio l’assistenza domiciliare a 70 anziani, soli e non del tutto autosufficienti, che beneficiano della presenza di un operatore per un minimo di 10 ore a settimana. Nella lista, 120 bambini disabili che godono di assistenza scolastica per 10-15 ore a settimana, e ancora altri 120 ragazzi con handicap che ne usufruiscono anche a casa.

Il piano sostiene inoltre il centro diurno dell’Anffas, dove 40 ragazzi con disabilità grave possono rimanere per 5 ore ogni pomeriggio. «Una lettera del 3 dicembre scorso» afferma il sindaco Francesco Ricci, «ci comunica che una proposta di proroga del piano sociale andrà in consiglio regionale per l’approvazione. Al tempo stesso, abbiamo dato indicazioni dalla dirigente regionale dei servizi sociali, dottoressa Arnoni, di non muoverci materialmente fino alla pubblicazione sul Bura di questa proroga. C’è apprensione anche per i tagli annunciati. Nella bozza del nuovo bilancio regionale, al piano sociale, vengono assegnati 7 milioni in luogo dei 13,5 del 2009. In pratica, risorse quasi dimezzate.

In ultimo, è bene sottolineare che per il 2009 non ci sono stati liquidati circa 900mila euro». L’amministrazione Ricci resta in attesa. «Per quanto riguarda i nostri uffici, gli atti di proroga sono pronti per l’adozione», dice la responsabile dai servizi sociali del Comune, Elisabetta Raspa, «attendiamo di conoscere le disposizioni regionali». La macchina della solidarietà sociale rischia di incepparsi? «Ci sarà certamente una proroga», si dice convinta Gabriella Casalvieri, presidente Anffas, «a ogni scadenza del piano di zona si presentano questi problemi, poi finisce sempre che si va avanti regolarmente». Tra l’altro, è necessario garantire i livelli minimi di assistenza sociale per non incorrere in conseguenze giudiziarie. «Il Comune ha autonomia» sottolinea il presidente di Chieti solidale, Tarcisio D’Orazio, «e il sindaco ha confermato che, a prescindere dalle decisioni regionali, si avrebbe data priorità al sociale».