Taglio di uffici, si marcia su Roma

18 Giugno 2014

Dopo l’allarme lanciato da Di Paolo le associazioni e i sindacati si mobilitano

CHIETI. «Siamo pronti a mobilitarci ed andare a Roma pur di scongiurare la chiusura di altri uffici pubblici in città». Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti, è un fiume in piena contro l’ipotesi di smantellamento degli uffici pubblici ancora presenti in città in virtù della riforma delle pubbliche amministrazioni. L’Unione sindacale di base, sull’argomento, ha proclamato uno sciopero regionale che si terrà domani mattina a Pescara. La politica cittadina, invece, sembra sorda al grido di dolore lanciato da Bruno Di Paolo. Il leader di Giustizia sociale ha suonato la sveglia al Comune dal momento che, a suo dire, la chiusura degli uffici pubblici a Chieti è ormai imminente con un disegno che avvantaggerebbe, in Abruzzo, le province dell’Aquila e Pescara. Tra i primi uffici in odore di soppressione ci sarebbe, in città, la Ragioneria provinciale dello Stato che ha sede di fianco al Catasto.

La direzione dell’ufficio avrebbe già mandato una lettera alla prefettura per chiedere di fare quadrato contro l’imminente nuova scure del Governo. «Non c’è tempo da perdere» rincara la dose Di Paolo «e occorre una mobilitazione generale a Roma. Chieti non può permettersi di perdere anche gli uffici statali». Si dice pronta a marciare su Roma Marisa Tiberio di Confcommercio. «Come abbiamo fatto per le tasse siamo disposti a tornare in massa a Roma a tutela dell’economia cittadina. Intanto i politici inizino ad affrontare il problema» ammonisce Tiberio «con le associazioni di categoria che sono confluite in Rete imprese Italia». Il sindaco, da par suo, ricorda che l’Anci, a livello nazionale, ha contrastato il disegno del Governo e accusa Di Paolo di aver sostenuto alle regionali chi ha già tagliato fuori Chieti dal nuovo asse portante della regione che viaggia sui binari di Aquila e Pescara. Enrico Iacobitti, consigliere del Pd, dice la sua. «Ho interpellato l’onorevole Legnini e, per ora, restiamo nel campo delle ipotesi. Piuttosto Chieti pensasse a vendere bene» sottolinea Iacobitti «le sue eccellenze come la Camera di commercio e il Tribunale». Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato, aggiunge: «Bisogna ripensare in fretta al ruolo del centro storico, di fatto svuotato di contenuti».

Jari Orsini

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