Tartassati: scioperano 9 negozi su dieci

VASTO. Negozi chiusi per un’ora e saracinesche abbassate per richiamare l’attenzione degli amministratori pubblici sui problemi del settore commercio. Quasi il 90% delle attività tra Palazzo D’Avalos...

VASTO. Negozi chiusi per un’ora e saracinesche abbassate per richiamare l’attenzione degli amministratori pubblici sui problemi del settore commercio. Quasi il 90% delle attività tra Palazzo D’Avalos e la villa comunale ha aderito allo sciopero bianco, in contemporanea con la manifestazione che si è svolta a Chieti promossa da Confcommercio, Confesercenti e associazioni di categoria dei comparti del commercio e dell’artigianato.

«È sempre più difficile andare avanti per tante attività, anche per quelle che hanno fatto la storia del commercio locale, strozzate da tasse, balzelli e imposizioni con i quali si è quotidianamente costretti a fare i conti», commenta Marco Corvino, presidente del consorzio di via “Vasto in centro” che ha promosso la mobilitazione nel cuore della città. L’iniziativa di protesta a livello provinciale è stata denominata “Per non morire di tasse” e mentre a Chieti i commercianti sfilavano per le strade, a Vasto è stata decisa la chiusura.

«L’adesione è il segnale delle difficoltà che attanagliano il comparto», aggiunge il presidente. «Purtroppo aumentano le locandine con scritto vendesi o affittasi affisse sui negozi e sui pubblici esercizi ed è, oltre che desolante, la conferma di una graduale strategia di strangolamento che tutte le amministrazioni, compresa quella vastese stanno attuando. Così le inefficienze gravano sempre più sulle imprese che si vedono costrette a chiudere non riuscendo a superare questo momento di recessione», conclude Corvino.

Simona Andreassi

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