Teate Nostra, 20 anni al servizio della città
L’associazione nata nel 1994. Il presidente Di Gregorio sollecita la creazione dell’Ente manifestazioni
CHIETI. “In nomine omen”, “Il destino nel suo nome”. Nasce così, il 14 febbraio del 1994, Teatre Nostra, laddove l’aggettivo possessivo, epressione di appartenenza ed identità, è assorbente del toponimo che indica il luogo.
Un luogo speciale, Teate Marrucinorum. E “Nostra”, per l’appunto, perché l’associazione fondata nel giorno della ricorrenza di San Valentino è sodalizio della città, funzionale al suo futuro.
Amarcord nell’auditorium delle Crocelle sabato sera per il ventennale di un sodalizio nelle cui corde vi sono significativi spaccati di storia e tradizione della più antica capitale d’Abruzzo.
Correva infatti l’anno 1094 allorquando Teate si guadagnò la titulatio di Città Regia. Titolazione reiterata nel 1443 da re Alfonso V d’Aragona: “Theate Regia Metropolis utriusque Aprutinae Provinciae Princeps” (Chieti città regia e capoluogo di entrambe le province degli Abruzzi).
Ad aprire i lavori Aurelio Bigi, presidente onorario, e presidente effettivo del sodalizio fino al 2000 allorquando il contestuale incarico a Soprintendente del Teatro Marrucino determinò il ricambio alla guida di Teate Nostra.
«Lasciai il testimone», dice Bigi, «nelle mani di Vanni (Luigi) Di Gregorio, uno che viene dal popolo di Santa Barbara, uno che ha il polso della vita cittadina».
La nascita di Teate Nostra «grazie all’attenzione dell’allora sindaco Nicola Cucullo e dell’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, Edoardo Menichelli», il ridimensionamento dei programmi durante la giunta del sindaco Francesco Ricci (sospensione del cartellone medioevale e del Carnevale), l’omaggio al compianto professor Antonio Iezzi, fine storico e cultore della città antica, il ringraziamento per collaboratori e ricercatori fra cui Antonello Gabriele e Giustino Angeloni.
E soprattutto le manifestazioni (Presepe vivente, Maggio Teatino, Infiorata, Carnevale) grazie alle quali Teate Nostra ha veicolato sul Colle circa un milione di presenze.
Questi i punti toccati da Aurelio Bigi e ripresi dall’attuale presidente Vanni Di Gregorio, che sollecita la nascita dell’Ente manifestazioni «da cui attingere apporto programmatico ed economico per il rilancio del nostro impegno».
A margine della ricorrenza dei primi venti anni di Teate Nostra, c’è stata la presentazione di: “Acquedotto, Fontane, Duca e Feste nella Chieti di Fine ’800”, capolavoro archivistico-documentale, firmato dal professor Antonio D’Urbano, sulla città che il 9 maggio 1891 accolse festosa S.A.R. Luigi Amedeo di Savoja, Duca degli Abruzzi.
Oscar D’Angelo
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