Teateservizi, sì al piano anti-crac ma la maggioranza resta spaccata 

Tredici voti favorevoli e uno contrario, il polo civico del vice sindaco De Cesare diserta l’aula Ferrara: «Il nostro è un tentativo, disperato ma non folle, di evitare un nuovo dissesto alla città»

CHIETI. Tredici sì e un no. La delibera salva-Teateservizi passa con questi voti, tutti di maggioranza, al termine di un consiglio comunale in cui l’opposizione ha dovuto spiegare ai lavoratori della società, intervenuti in massa, perché è uscita al momento del voto, di fronte a una maggioranza che si è assunta il rischio, nonostante i pareri negativi degli organi tecnici e l’inchiesta della Corte dei conti, di provare a evitare il fallimento della società, facendo sì che il liquidatore Luca Di Iorio, seduto in aula tra i lavoratori, possa portare in tribunale il concordato forte del voto favorevole in consiglio. Un percorso difficile per la maggioranza del sindaco Diego Ferrara. Lo schieramento ne esce a pezzi, perché nessuno del polo civico che fa capo al vice sindaco Paolo De Cesare si è presentato in aula.
LA MAGGIORANZA
«Una volta eletto, avrei avuto di certo una vita politica più semplice se avessi scelto al strada del dichiarare dissesto», ha detto Ferrara in aula ricordando i «78 milioni di deficit trovati». E invece ha prevalso «la passione che ci ha animati tutti nel disperato, ma non folle, tentativo di evitare alla città un nuovo dissesto». I 13 voti a favore sono stati quelli dei consiglieri Andrea Rondinini, Giulia De Gregorio, Alberta Giannini, Luca Amicone, Pietro Iacobitti, Edoardo Raimondi, Valentina De Luca, Silvio Di Primio, Enrico Iezzi, Barbara Di Roberto, Paride Paci, del presidente del consiglio Luigi Febo e dello stesso sindaco. Il no è arrivato da Alberto Chiavaroli (civica Ferrara sindaco) che ha candidamente ammesso che era dovuto al fatto che «il nostro gruppo non ha assessori». Chiavaroli ha detto che nel caso il sindaco avesse offerto un posto in giunta, lui avrebbe proposto Iezzi, eletto nella sua stessa civica ma passato al gruppo misto. Secondo lui, la defezione del polo civico potrebbe far saltare il posto dell’assessore Della Penna, la cui assenza, essendo titolare della delega alle finanze, è stata stigmatizzata da molti. Come nel caso dei consiglieri Raimondi e Di Roberto. Quest'ultima ha puntato il dito in particolare sulla consigliera del polo civico Silvia Di Pasquale, che svolge un ruolo a garanzia dell’intero consiglio, essendone vicepresidente. Alberta Giannini ha invece chiesto ai lavoratori di segnarsi i nomi di chi non votava, maggioranza e opposizione, per ricordarli al momento di future campagne elettorali.
LA MINORANZA
Anche la capogruppo di FdI Carla Di Biase ha attaccato Della Penna: «È eterodiretta, nonostante si tratti di un assessore esterno». Roberto Miscia ha spiegato il non voto parlando della volontà «di non fermare l’azione di risanamento, anche se per me è insufficiente». Concetto ribadito anche da Mario De Lio (Udc): «Questo non è un atto che certifica la salvezza di Teateservizi». Per Serena Pompilio (Azione politica) i lavoratori dei settori dei parcheggi e del cimitero «non sono tutelati né con il concordato né senza». Maurizio Costa (Forza Chieti) ha rimproverato la maggioranza, così come la precedente amministrazione, di «non aver voluto prendere in mano la situazione di Teateservizi quando si era ancora in tempo».
IL POLO CIVICO
Lontano dai clamori consiliari, attraverso una nota stampa, il polo civico ha ribadito di aver «avuto sempre un atteggiamento responsabile, proponendo da una parte una revisione del piano di concordato con l'eliminazione della ricapitalizzazione da parte dell'ente e dall'altra, nel caso in cui questa non fosse stata presa in considerazione, l'avviamento di un processo di definizione della riscossione ordinaria e coattiva e degli affidamenti dei servizi cimiteriali e dei parcheggi con tanto di riassorbimento dell'attuale personale da parte dei nuovi affidatari».