Telecamere per la sicurezza I residenti indicano le zone

Commercianti e associazioni segnalano altre aree a rischio criminalità Confesercenti: «Centro storico e Marina». Richieste da San Paolo e San’Antonio

VASTO. Anziani e giovani donne costretti a rincasare prima del tramonto per evitare aggressioni. Commercianti e cittadini stanchi di fare la conta dei furti. Sono migliaia i vastesi che hanno accolto con favore la notizia che, finalmente, dopo sette anni di attesa, il Comune di Vasto ha avviato la procedura per l’accensione in città della videosorveglianza. Trentasette dispositivi, tuttavia, non riusciranno a coprire completamente la città.

I commercianti chiedono che gli “obiettivi” proteggano a sufficienza il centro storico e le zone commerciali. «Ci sono alcune zone coperte parzialmente dagli impianti accesi dai privati. Altre completamente scoperte. È soprattutto qui che andrebbero previste delle telecamere», suggerisce Paola Fiore, presidente di Confesercenti. «I vicoli, le piazzette caratteristiche, i parchi e la Marina. Anche qui che è necessaria la videosorveglianza», afferma la Fiore.

Per Simone Lembo, direttore di Confesercenti, qualche telecamera dovrebbe coprire le vie commerciali a partire da corso Mazzini. «Le banche e molte altre attività hanno da sole le telecamere. Quelle del Comune sistemate nelle zone in ombra riuscirebbero a creare una migliore copertura».

Fra i commercianti che da mesi invocano la videosorveglianza c’è Teodoro Spadaccini. Il negoziante che ha l’attività in via Naumachia ha subito quattro furti in poco tempo. Due mesi fa ha presentato la richiesta di una telecamera. E come lui sono in tanti in via Naumachia a confermare l’illegalità diffusa. «I controlli non ci sono. Che almeno ci diano la videosorveglianza», dicono.

Per il consigliere comunale Nicola Del Prete riuscire a tenere sotto controllo gli ingressi della città è importante, ma servono anche telecamere nel centro. «Accendere telecamere nel borgo oltre a proteggere il patrimonio monumentale aiuterebbe anche i commercianti», afferma Del Prete.

Temono di restare al palo i residenti di contrada Sant’Antonio Abate. «Siamo anche noi cittadini e in questo rione si sono verificati tanti furti in appartamento. L’ultimo all’Epifania a un noto industriale. Questa è una zona di accesso alla città. Abbiamo diritto anche noi a una telecamera», affermano alcuni componenti del comitato “Vasto alta” di Sant’Antonio Abate.

Ma anche il quartiere San Paolo la pensa allo stesso modo e reclama la videosorveglianza. «Continuo a pensare che 37 telecamere non riusciranno a coprire tutte le zone a rischio»,sostiene Marco Di Michele Marisi (Fratelli d’Italia)che qualche mese fa fece stampare cento cartoline da inviare al sindaco per chiedere sicurezza. «Alle telecamere andrebbero abbinati opportuni controlli», ripete il politico.

Paola Calvano

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