Troppo cemento, la politica recita il mea culpa

30 Giugno 2010

L'Idv: «Monsignor Forte ha ragione, serve una variante al Prg». L'Udc: «Sviluppo incontrollato»

VASTO. L'Italia dei valori rilancia la variante al piano regolatore, mentre l'Udc propone il riassetto delle norme urbanistiche. Le ricette sono diverse, ma su una cosa però sono tutti (o quasi) d'accordo e cioè che la città negli ultimi nove anni ha conosciuto una massiccia quanto incontrollata espansione urbanistica.

Lo ha detto a chiare lettere l'arcivescovo Bruno Forte, strigliando chi ha consentito uno sviluppo così selvaggio e ora tutti si accorgono dei danni causati dal Prg e dalla mancanza di controlli. «E' vero che la paternità di questo piano regolatore, approvato nel 2001, è da ascrivere alle passate amministrazioni di centrodestra, ma è pur vero che era compito dell'attuale amministrazione arrivare alla stesura della variante», sostiene in una nota l'Italia dei valori, partito presente in giunta con un assessore.

Purtroppo, le nostre sollecitazioni sono state inascoltate». Il partito ha sempre sostenuto che non era sufficiente rivisitare le norme tecniche, ma che bisognava «tornare a governare il territorio». «Vasto è stata saccheggiata da una deregulation urbana che è sotto gli occhi di tutti», insistono dall'Italia dei valori, «una deregulation talmente negativa che ha bloccato il giusto equilibrio tra la concessione privata e il diritto del bene comune.

Bisogna ristabilire regole e principi per non favorire gli speculatori, spesso di fuori Regione, che investono i loro capitali in città senza lasciare nessun beneficio economico sul territorio, colpendo esclusivamente gli imprenditori edili locali e gli artigiani che vedono saturata ogni possibilità operativa».

Di «spropositata crescita urbanistica» parla anche l'Udc. «Condividiamo le affermazioni di monsignor Forte, il quale ha richiamato l'attenzione su un problema reale che ha generato un forte squilibrio nel tessuto sociale della città», dicono il consigliere regionale, Antonio Menna e il segretario locale del partito, Roberto Laccetti, «nelle pieghe del vigente Prg hanno trovato spazio e collocazione linee d'indirizzo incontrollate grazie anche alla responsabilità degli amministratori locali che hanno omesso controlli, verifiche e rispetto delle regole.

Non è possibile che lo sviluppo di un settore economico come quello urbanistico, da sempre foriero di risvolti sociali e amministrativi, sia lasciato al proprio destino senza controllo e senza una strategia educativa e rispettosa dei valori umani», concludono Menna e Laccetti. D'accordo con l'arcivescovo anche l'ex assessore Francesco Paolo D'Adamo. «Monsignor Forte ha esposto un quadro della situazione locale di Vasto corrispondente alla realtà», dice D'Adamo, «ha evidenziato una edilizia non rispettosa del territorio (chiamiamola speculazione edilizia), la situazione giovanile e l'accoglienza turistica».

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