il caso

Vasto, perde in banca 200mila euro del marito morto

Il risarcimento per la tragedia stradale va in fumo con l'acquisto delle subordinate della Carichieti: la vedova presenta denuncia per truffa

VASTO. Un tragico incidente ha cambiato il corso della sua vita e di quella del figlio. La morte del marito l’ha distrutta fisicamente, psicologicamente e adesso anche economicamente. Con il rimborso dell’assicurazione la donna avrebbe dovuto far fronte a un futuro pieno di incognite. Non a caso è stato usato il condizionale. Quei soldi, circa 200mila euro, invece non ci sono più. Erano stati investiti, su suggerimento di un funzionario in cui la donna riponeva la massima fiducia, in obbligazioni subordinate della Cassa di Risparmio di Chieti.

La vedova è disperata. Il suo legale, l’avvocato Arnaldo Tascione, presenta in Procura una denuncia per truffa aggravata. La storia è simile a quella dell’insegnante e dell’imprenditore vastese gravemente ammalato, che avevano investito tutti i risparmi in obbligazioni subordinate ed hanno scoperto di non avere più nulla. Anche la vedova ha scoperto di avere perso tutto.

«La donna aveva riposto fiducia in un funzionario della Carichieti di Vasto che gli aveva proposto di investire sulle obbligazioni subordinate, ma si è ben guardato dal rappresentarle i rischi che avrebbe corso», sostiene l’avvocato Tascione. Il legale ha già presentato altre denunce in Procura per truffa aggravata ai danni di alcuni risparmiatori del Vastese. Anche in questo caso Tascione ritiene che la sua cliente sia stata indotta in errore a scopo di lucro.

La vedova è solo l’ultima dei 730 clienti Carichieti che si scopre essere rimasti senza risparmi per colpa delle obbligazioni subordinate, capitale di rischio azzerato con la fine della vecchia banca. «Il punto è proprio questo. Nessuno ha palesato il rischio», rimarca Tascione, «sono diversi i risparmiatori che hanno visto andare tutto in fumo, sia gli interessi che il capitale», annota l’avvocato. Tascione invoca una inchiesta della Procura per verificare chi, sfruttando la fiducia della sua cliente, le ha fatto perdere il rimborso che le avrebbe consentito di far fronte a tutte le spese e a vivere con il figlio dignitosamente.

«La mia cliente ha subito un danno gravissimo. Un nuovo trauma dopo quello patito a causa del tragico evento. Combatterò affinchè chi l’ha truffata paghi. Non è possibile agire in questo modo», ribadisce Tascione, insistendo sull’induzione in errore a scopo di lucro «confido nel procuratore capo del tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio, e in eventuali controlli e accertamenti da parte della guardia di finanza». Le fiamme gialle pare che abbiano già acquisito diverso materiale dopo le prime denunce arrivate in Procura.

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