«Villaggio Mediterraneo, lo demolirei»

Di Primio: la struttura rappresenta un peso per la città, va cambiata

CHIETI. «Scatoloni colorati non integrati con la città. Da sindaco sento su di me il peso di una realizzazione da noi criticata, non potendo fare una ordinanza di demolizione, dobbiamo capire come questa opera fatta da privati non diventi un problema per la città». Il centrodestra boccia ancora una volta il Villaggio del Mediterraneo e accusa il centro sinistra di investimenti inutili.

Solo le considerazioni espresse con forza dal sindaco Umberto Di Primio e da Roberto Melideo, assessore al bilancio e alle risorse finanziarie, a pochi giorni dal consiglio comunale di lunedì.  Quando, con ogni probabilità, verrà approvato il piano delle opere pubbliche e il bilancio di previsione 2010.  Il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione si gioca sulle cifre e sui mutui contratti dalla vecchia amministrazione di centrosinistra per appaltare opere e cantieri già chiusi, tuttora in corso o pronti ad essere inaugurati.  Punta dell'iceberg del ritrovato e mai sopito contrasto tra i due schieramenti politici è il Villaggio del Mediterraneo.

«Scatoloni inutili» L'opera realizzata in via dei Vestini, a due passi dall'ospedale e dall'università, è sempre stata avversata dal centrodestra. Ora delle 450 unità abitative costruite soltanto il 70% degli immobili è stato acquistato. All'appello, però, mancano gli interventi promessi dalla Regione e dall'università. A partire dalla casa dello studente che l'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) della Regione.  Il centrodestra però insiste sulla inutilità dell'opera parlando anche di sprechi inutili per la città.

«Pressioni del Pd» «Purtroppo le nostre previsioni negative sul Villaggio si sono avverate», prosegue Di Primio, «era facile capire che Ater, Asl e l'Università non si sarebbero impegnate in modo diretto. Gli accodi erano per lo più formali, si tratta di lettere che e non abbastanza sufficienti per obbligare gli enti a coprire le opere fatte. La nostra preocupazione ora si mostra in tutta evidenza. Noi denunciammo le forzature politiche e le sollecitazioni di esponenti Pd. Ora tutto questo è un problema per la città».

«Sono stati fatti investimenti su scatoloni colorati di cui, ancora oggi, nessuno», afferma Melideo, «capisce l'identità e l'integrità con la restante parte della città, sia bassa che alta. Sfido la sinistra a dimostrare il contrario e l'utilità di questi investimenti». Che, secondo Melideo, sono comunque gravati in termini economici sulla cittadinanza.

«Oneri non pagati» «Il Villaggio del Mediterraneo è costato alla collettività di Chieti perché è stato finanziato dalla Regione le cui risorse», osserva il delegato del sindaco Di Primio, «provengono sempre dalle tasche dei cittadini». Non basta.

L'amministrazione comunale parla di danni economici causati alle casse dell'ente.

«La società Villaggio Mediterraneo ha pagato solo minima parte degli oneri di urbanizzazione previsti. La vecchia giunta Ricci», riprende Melideo, «avrebbe dovuto preoccuparsi di incassare in fretta soldi che potevano essere dirottati su altri progetti».  Di certo il Villaggio del Mediterraneo ha regalato alla città strade e nuove infrastrutture in una zona che si stava espandendo senza regole certe. Ma Melideo precisa.

Le nuove strade «Le strade e tutto il resto sono passate alla competenza del Comune che avrà l'onere», sottolinea, «di effettuare manutenzioni ordinarie e straordinarie». Poi l'attenzione si sposta sui mutui contratti per le opere pubbliche. «E' normale che siano fatti i mutui per gli investimenti pubblici. Ma gli ex amministratori non vogliono capire che il problema è un altro ovvero che tali mutui», sottolinea Melideo «hanno cominciato ad essere accesi già dal 2006 e, ad oggi, molte delle 47 opere programmate non sono state realizzate. Questo significa, tradotto in termini semplici, pagamento di oneri finanziari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA