Villaggio, un'opera incompiuta

Gli imprenditori: università ed enti pubblici non rispettano gli impegni
CHIETI. Un anno dopo i Giochi, il Villaggio del Mediterraneo è ancora un'opera in corso di realizzazione. Fa passi avanti, ma non decolla. Lì dove l'anno scorso hanno soggiornato 4.500 atleti oggi vivono circa 1.200 persone che hanno acquistato il 70% delle 450 unità abitative costruite all'interno del Villaggio.
Nel frattempo, ha aperto un supermercato. A breve, sarà operativa una parafarmacia in zona. La viabilità è migliorata. Nel corso degli ultimi mesi, quello che è a tutti gli effetti un nuovo quartiere si sta evolvendo. La vendita degli appartamenti procede. «Non è vero che il colle perde abitanti per colpa del Villaggio», sostiene Maurizio Luciani, presidente della società, «da noi acquistano le abitazioni gente dello scalo, dell'area metropolitana e di fuori regione». Il Villaggio si estende su un'area di 18 ettari: il 65% è destinato al pubblico e il 35% all'edilizia privata. Lo sviluppo della quota minoritaria va avanti, non altrettanto si può dire dell'altra. Mancano all'appello gli interventi promessi dalla Regione e dall'università. Negli intenti, infatti, la prima, attraverso l'Adsu (azienda per il diritto agli studi universitari), avrebbe dovuto acquistare lo studentato (due torri da nove piani con 317 stanze), mentre la d'Annunzio avrebbe dovuto realizzare l'allargamento sui terreni del Villaggio.
La stessa Ater, a suo tempo, aveva promesso alcune acquisizioni da destinare all'edilizia convenzionata. Per non parlare della Asl che potrebbe edificare i propri uffici nei pressi dell'ospedale di Colle dell'Ara. «Niente da fare», sostiene Luciani, «purtroppo, siamo stati lasciati al nostro destino. Nè abbiamo usufruito di finanziamenti pubblici nè gli enti hanno agevolato il nostro consistente investimento. E se con la Regione c'era un'intesa di massima, con l'università, invece, c'era un accordo di programma vero e proprio che non è stato rispettato».
E così il Villaggio Mediterraneo ha deciso di fare in proprio per quanto riguarda lo studentato. E' stata costituita una cooperativa, presieduta da Andrea Becci, che gestisce i due edifici. Ci sono centinaia di studenti che vi hanno deciso di soggiornare per poter frequentare l'università di fronte. Discorso diverso per quanto riguarda il rapporto con la d'Annunzio. Il Villaggio del Mediterraneo ha proposto anche la sola cessione dei terreni. Ma la trattativa va per le lunghe e Luciani ammette: «Stiamo pensando a come poter tutelare i nostri interessi». Che, in pratica, significa: "Abbiamo intenzione di adire le vie legali per vedere rispettati i patti stipulati". Sono circa 110 i milioni di euro investiti dal pool di imprenditori abruzzesi, a fronte dei 150 previsti nel progetto originario. «Abbiamo fatto tutto in fretta per poter fare bella figura per i Giochi del Mediterraneo, una corsa contro il tempo che ha dato ottimi risultati», ha detto Andrea Becci che fa parte del Villaggio del Mediterraneo, «ma poi siamo stati lasciati all'abbandono dagli enti pubblici».
Sul complesso, negli ultimi anni, la polemica politica è stata feroce. L'opera è stata osteggiata dal Pdl. Che oggi si trova al governo del Comune, della Provincia e della Regione, oltre che del governo nazionale. Ci sono state anche denunce alla magistratura che, però, non hanno trovato riscontro nelle indagini, almeno finora. «Non abbiamo ricevuto alcun favore, nemmeno dal punto di vista urbanistico», sostiene Maurizio Luciani, «tanto che abbiamo costruito con un indice di edificabilità inferiore al passato. Un conto è la polemica politica, un altro la realtà dei fatti».
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