Comunicato Stampa: Legge regionale su Polizia locale e politiche di sicurezza

2 Settembre 2025

(Arv) Venezia 2 set. 2025- “Con la conferenza stampa di oggi vogliamo ringraziare la Polizia locale nell’impegno quotidiano verso i cittadini per garantire la loro sicurezza e fare il punto sullo stato di attuazione della legge regionale 31/2021, della collega Milena Cecchetto, che istituisce l’elenco dei comandanti e responsabili di Polizia locale, partendo proprio dalla considerazione circa le molteplici difficoltà nel reperimento di personale qualificato e idoneo al ruolo. Come emerge dai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto pressoché tutte le principali città della nostra Regione, quello della sicurezza è un tema all’ordine del giorno. Stilando un mero elenco di episodi di varia gravità e osservandone poi la distribuzione geografica, possiamo purtroppo affermare che nessun luogo è immune, con una trasversalità che finisce per assumere la dimensione di una distribuzione capillare”. Così il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti aprendo la conferenza stampa dedicata all’attuazione della Legge regionale in materia di Polizia locale e politiche di sicurezza tenutasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Se da vicentino conosco bene le problematiche del capoluogo berico, è pur vero che, allargando lo sguardo, molte altre città venete sono state teatro, nei mesi scorsi, di aggressioni e violenze, anche in pieno giorno: le conseguenze per i cittadini, la loro qualità di vita e la percezione che hanno del contesto in cui vivono sono deleterie, così come per lo stesso tessuto sociale, che finisce per sfilacciarsi. La sicurezza è in primo luogo una questione sociale, che investe la vita e le relazioni dei singoli cittadini. Una città che garantisce ai suoi cittadini di poter vivere e lavorare in un contesto sereno e stabile è semplicemente una città sana”, ha proseguito il Presidente. “Non è agevole il compito della Polizia locale, oggi: e non lo è non solo perché gli episodi che la vedono chiamata ad intervenire sono molteplici e gravi ma soprattutto perché le condizioni di lavoro sono spesso difficili, con scarsità di risorse e mezzi che si riflettono sugli interventi stessi. Servono uniformità e coordinamento, maggiore collaborazione istituzionale con enti e organismi pubblici, territoriali e statali, privati e organismi del terzo settore; servono sistemi informatici che consentano la raccolta dei dati e delle informazioni inerenti la polizia locale; serve attività di ricerca, documentazione e informazione sul tema della legalità, sensibilizzazione in materia di educazione civica e cultura della sicurezza; serve formazione. E tutto ciò deve essere realizzato a partire dalla consapevolezza che gli operatori di Polizia locale sono esposti, quotidianamente e costantemente, a specifici fattori di rischio, fisico oltre che psicologico. Per questo il nostro impegno non può esaurirsi e per questo deve essere trasversale, ringraziando chi ogni giorno mette in pericolo la propria vita per salvare quella di tutti noi”, ha concluso il Presidente.

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