Comunicato Stampa: Modifiche disciplina viabilità Silvo- Pastorale

(Arv) Venezia 27 mag. 2025- Il Consiglio regionale del Veneto ha iniziato oggi l’esame della proposta di legge n. 189, illustrata in Aula dal primo firmatario, il consigliere Gianpiero Possamai (Lega-LV), correlatore il consigliere Renzo Masolo (Europa Verde), che modifica la legge regionale 31 marzo 1992 n. 14 “Disciplina della viabilità silvopastorale”.Come ricordato anche dal relatore Possamai, la legge regionale n. 14/92, già più volte modificata, definisce, classifica e disciplina la circolazione sulle strade silvopastorali regionali. Il relatore ha sottolineato che le modifiche proposte dal Pdl n. 189 non mirano ad aumentare il traffico veicolare, ma ad aggiornare e a rendere più chiara la normativa vigente, e non riguardano l’attività venatoria. È prevista la possibilità di consentire l’accesso su tale viabilità per interventi emergenziali o di interesse pubblico anche da parte di soggetti privati che svolgono funzione di supporto all’attività organizzata dagli enti pubblici gestori della fauna selvatica, come quella di assistenza alla fauna in difficoltà nei periodi invernali; inoltre, consentirebbe il rilascio di permessi di transito ai soggetti autorizzati in attuazione dei Piani regionali di contenimento delle specie selvatiche invasive e dei cinghiali, per accedere alla postazione di controllo autorizzata; è previsto, infine, il rilascio di contrassegni temporanei per il recupero della fauna da parte del conduttore del cane da recupero, iscritto negli elenchi pubblici provinciali, che agisce su specifica chiamata. Tale attività sarà consentita solo se segnalata in via preventiva al servizio di vigilanza pubblica e al Comprensorio alpino competente per territorio. A tali scopi, è previsto l’aggiornamento delle Direttive di applicazione della l. reg. n. 14/92 con provvedimento di Giunta, mentre la modifica del regime sanzionatorio in caso di violazione delle disposizioni proposte viene inserita nel testo di legge.Il correlatore Masolo ha evidenziato che il progetto di legge n. 189 è frutto di una scelta politica “Precisa, sbagliata, sbilanciata e potenzialmente pericolosa: è la legge sui fuoristrada dei cacciatori, cucita su misura per normalizzare il transito motorizzato lungo le strade più fragili del nostro territorio come i boschi, i pascoli, i sentieri montani, ma anche di pianura, e a dare carta bianca al mondo venatorio, ovvero a un mondo che ha troppo potere e troppo poca regolamentazione. Il nostro gruppo consiliare è chiaramente contrario alla caccia, un’attività arcaica ormai priva di senso: questa scelta creerebbe di fatto una “pista da corsa venatoria”, sarebbe destinata a incidere sul principio di tutela ambientale e può spalancare le porte “all’asfaltatura morale delle nostre montagne”, trasformato in una sorta di luna park a motore. Potranno transitare con il contrassegno non solo i proprietari fondiari e gli operatori forestali: con contrassegno potranno transitare gratuitamente anche soggetti privati che prestano supporto alla gestione della fauna selvatica, una formula generica che nella realtà significa cacciatori, volontari armati, quodisti in mimetica. Una scelta, peraltro, calata dall’alto, fatta senza prestare ascolto alle undici associazioni promotrici di una raccolta firme che ha ottenuto migliaia di adesioni in pochissimi giorni. E i molti emendamenti presentati serviranno proprio a chiarire che si tratta di un percorso sbagliato e quindi a riflettere: chiediamo un ripensamento rispetto a questa proposta, anche alla maggioranza. Se vogliamo sostenere le Terre Alte, iniziamo a finanziare le manutenzioni delle strade, a dispetto dei tagli governativi che hanno colpito le province: vogliamo far sentire la voce di chi vuole un Veneto più verde, giusto e libero, non armato e motorizzato, sensibile rispetto alle aree più fragili e delicate del nostro territorio, da amare e rispettare”. Sulla stessa linea il collega di Europa Verde Andrea Zanoni, così come le capogruppo de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel, che ha stigmatizzato l’assenza di interlocuzioni con i portatori di interesse e la mancanza in aula dei rappresentanti dell’esecutivo regionale competenti per materia, e del Movimento 5 Stelle Erika Baldin.Di seguito, il consigliere del gruppo misto Stefano Valdegamberi ha sostenuto la necessità di prevedere anche esenzioni e semplificazioni burocratiche favorevoli all’attività degli agricoltori, mentre l’esponente di Fratelli d’Italia Joe Formaggio ha anticipato la proposta, già dalla prossima legislatura, di una ulteriore regolamentazione della viabilità silvo-pastorale.“La critica mossa alla proposta legislativa - ha sottolineato Arturo Lorenzoni (Gruppo misto - Veneto Vale) - muove dall’errato approccio alla gestione del territorio da essa sottesa: non è il numero di veicoli circolanti il cuore della discussione, ma l’idea antiquata di valorizzazione del territorio che passa attraverso l’allargamento delle maglie di accesso alla circolazione sulla viabilità silvo-pastorale. Il mio auspicio è che il testo torni in Commissione per fare un ragionamento serio rivolto alla tutela e alla adeguata valorizzazione del territorio naturale montano”. Tale richiesta, sostenuta successivamente anche dai consiglieri Zanoni e Masolo, è stata respinta dall’aula su proposta del relatore Possamai. Il presidente della Terza commissione Marco Andreoli (Fratelli d’Italia) ha sottolineato che “La natura va sempre curata e gestita e il Pdl n. 189 va in questa direzione”.
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