Caparezza, a luglio 2026 tappa del tour allo Shockwave Festival di Francavilla al Mare

2 Novembre 2025

Anche in Abruzzo l’artista presenterà “Orbit orbit”, opera doppia con album e comic book: un progetto che nasce fumetto e poi diventa musica

FRANCAVILLA AL MARE. Caparezza torna con un nuovo album, Orbit orbit, accompagnato dall’omonimo comic book, opera che esalta le sue due anime di musicista e di appassionato e sceneggiatore di fumetti. «Non volevo che questo disco fosso troppo connotato», ammette. «Non ho spinto sull’acceleratore nello scrivere i testi, volevo fare il rap ma questo disco è quasi parlato, cosa che ho voluto e ho cercato, questa musica deve camminare in avanti come diceva Battisti. Forse non ho realizzato un concept album, ma tematico sì, perché i testi sono impegnativi e me ne sono reso conto solo dopo averlo scritto. Ero terrorizzato dall’idea che i migliori sono sempre i primi album, ma vorrei che questo avesse senso. Facciamo finta che è cantato in inglese, che piace ma non ci capisci nulla».

A quattro anni dall’ultimo progetto discografico, Caparezza torna a orbitare intorno alle parole e al suo pubblico. Il mondo che ritrova è cambiato, ma a guidarlo è ancora una volta la curiosità, il bisogno di creare e di dare forma alle idee e a riaccendere la scintilla, la passione di sempre, il fumetto, lui che ne è un appassionato lettore. «Il tempo cambia, parto sempre dall’ultima traccia del disco precedente», spiega il musicista. «Volevo liberarmi e ragionare sulla libertà, quella vera, che fosse immaginazione, perché ciò che immagini poi diventa realtà. Questo disco è la celebrazione del rito di passaggio, come accade nelle tribù indigene quando un individuo passa dalla fase giovanile a quella adulta affrontando rituali che prevedono prove di resistenza atroci».

Dopo un periodo di disincanto, l’energia del festival ha acceso in lui la voglia di creare un fumetto seguito da un disco a quest’ultimo ispirato. Nasce così Orbit orbit, evoluzione musicale di un fumetto omonimo scritto di suo pugno, che in quattordici capitoli ripercorre l’immaginario di Caparezza per poi tradurlo in musica. «Orfano della mia strada maestra», confidato, «ho scritto questo comic book che ha poi originato il disco; fumetto con due storie intrecciate di storia e di fantasia. La sceneggiatura del fumetto mi ha salvato, come quando sei nell’attesa di imparare a nuotare, perché ho il piacere di fare ciò che mi piace».

Nei suoni e nelle melodie, Orbit orbit intreccia sperimentazione elettronica e racconto fantastico, raggiungendo la pacificazione interiore attraverso rotte che partono dal sintetizzatore e arrivano a un’orchestra di oltre settanta elementi. «Amo la musica ma la odio anche», affermato.« Ho un deficit uditivo che patologicamente si chiama acufene, dovuto all’abuso dei suoni molto alti che questa mia passione porta ad affrontare: è ciò che mi ha tolto la musica, ma mi ha dato tanto e sono tornato a scrivere. Nello scorrere degli anni su questa terra, pian piano la vita mi ha tolto qualcosa ponendomi in una posizione diversa tanto che le sciagure sono perfette: vivo con gli apparecchi acustici da tempo, ma non ho alcun patema d’animo perché hanno accelerato il cambiamento mentre prima andavo in agitazione continuamente».

Il singolo che ha segnato ufficialmente il ritorno in musica dell’artista è Io sono il viaggio, che esplora il potere rigenerante della vita e la capacità di rinascita dell’essere umano; nel brano, Caparezza, che si identifica con il viaggio, riflette su come la vita trovi sempre un modo per ripartire, trasformando ogni fine in un nuovo inizio, ogni sconfitta in energia nuova.

Dopo i tre giorni a Lucca Comics&Games, a partire da oggi Caparezza percorrerà tutta l’Italia da nord a sud per il firmacopie con i fan per presentare il nuovo disco-fumetto. Tornerà live nel 2026 con oltre venti date che lo vedranno sui palchi dei principali festival italiani. Il tour, che ha già collezionato i primi sold out, si aprirà il 26 giugno 2026 al Rock in Roma e arriverà il 18 luglio a Francavilla al Mare per lo Shockwave Festival. «Ho un rapporto con il mio pubblico che è quasi familiare», osserva. «Volevo prendere in mano questo rapporto, dedicare tempo alle canzoni e al disco: voglio finalmente incontrare le persone porta a porta, fuori dal tunnel e lo vado a prendere questo pubblico. Devo ancora fare pace con il futuro e non sto ancora pensando ai concerti: saranno sicuramente teatrali, tutto al servizio di ciò che dico. Ora vivo l’ansia dell’uscita del disco che è poi la fine definitiva di tutto il progetto».

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