CHIETI. Un evento speciale, unico, pensato per chiudere in bellezza un percorso che negli ultimi anni ha portato il mondo della pizza (e non solo) a incontrare – e a innamorarsi – dell’Abruzzo. Mercoledì 3 dicembre, da Fermenta, Luca Cornacchia e Giorgia Santuccione accolgono Gabriele Bonci, simbolo della panificazione romana in tutta Italia, per una serata che celebra la condivisione, la ricerca e l’identità territoriale.

Una serata a quattro mani che unisce due visioni affini: l’approccio agricolo, etico e artigianale di Bonci e la filosofia contemporanea di Fermenta, che da sempre racconta l’Abruzzo attraverso impasti, fermentazioni e materie prime locali e presidi slow food. Una serata sold out da settimane, ma pensata per creare un momento di incontro vero con gli appassionati: alle 18.30 spazio alla presentazione del nuovo libro di Gabriele Bonci, con possibilità di dialogo, domande e firma copie; a seguire la cena degustazione dalle ore 20:30.

Un appuntamento che non è solo una cena: con Bonci si chiude una stagione di eventi che ha portato Fermenta ad aprire il proprio territorio al mondo della pizza, accogliendo professionisti, maestri e visioni diverse. E, allo stesso tempo, segna l’inizio di un nuovo viaggio: da gennaio l’Abruzzo di Fermenta “esce” e si racconta all’estero, con una serie di eventi internazionali dedicati a far conoscere una terra ricca, autentica e sorprendente.

“Chiudere questo ciclo con Gabriele Bonci è un onore e un’emozione”, raccontano Luca e Giorgia. «In questi mesi abbiamo portato da Fermenta professionisti straordinari, che hanno scoperto con noi il nostro territorio, imparando a conoscerlo attraverso le sue eccellenze. Vedere l’Abruzzo protagonista e valorizzato da stimati colleghi, diventati amici, è stato per noi il regalo più grande. Siamo felici di essere portavoci del nostro territorio e di arricchire con questi eventi i nostri clienti e concittadini. Questa è stata una sfida che ci sta dando tante soddisfazioni, da gennaio ne inizieranno di nuove all'estero, stay tuned!”.

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