L'attore Giorgio Tirabassi nelle immagini della fiction

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L'Aquila grandi speranze, vince ma non convince / VIDEO

La fiction sul terremoto è la più vista in prima serata tv, ma viene stroncata dalle critiche. Duri la Pezzopane e D'Alessandro: bugie e vergogna

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PESCARA. Vince, ma non convince il debutto della fiction L'Aquila Grandi speranze ispirato alla ricostruzione del capoluogo abruzzese in occasione del decennale del terremoto del 2009. La serie tv firmata da Marco Risi si è aggiudicata la vittoria del prime time ieri: secondo i dati Auditel ha totalizzato 3.180.000 spettatori e il 13% di share. Non male in una serata caratterizzata da grandi ascolti sul satellite per la partita di Champions League Juventus-Ajax (che ha totalizzato su Sky 2.753.918 spettatori e il 10,8% di share); al secondo posto "Le Iene" di Italia 1, con 1.907.000 spettatori e il 10.9% di share; terzo, su Canale 5, il film "Noi e la Giulia", con 1.700.000 spettatori e l’8.2% di share. A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Il Segreto" su Rete4 (1.622.000 spettatori, share 6.2%), "diMartedì" su La7 (1.495.000 spettatori, share 6.8%), "Vita, Cuore, Battito" su Rai2 (1.473.000 spettatori, share 5.9%), "#Cartabianca" su Rai3 (1.072.000 spettatori. share 4.9%), "Redemption - Identità Nascoste" sul Nove (461.000 spettatori, share 1.9%), "Se Scappi, ti Sposo" su Tv8 (421.000 spettatori, share 1.8%).

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Tuttavia c'è molta perplessità sul prodotto tv sull'Aquila. La fiction raccoglie commenti critici da parte soprattutto di abruzzesi. I più severi arrivano dai politici. La deputata aquilana Stefania Pezzopane, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, commenta in un post sul suo profilo Facebook, dal titolo "L'Aquila grandi speranze? No! L'Aquila, grandi bugie", «Una brutta cosa che non meritavamo _ commenta _. Le nostre speranze non le avete né cercate, né comprese. Non c'erano e non ci sono bambini incattiviti organizzati in bande a scorrazzare nel centro storico. I nostri figli allora erano lontani, sulla costa o nelle tendopoli, a provare a superare la paura e a ricostruire vita e serenità. Non parliamo dialetti sbilenchi, che non siano l'aquilano. Non ci piace il terremoto e nemmeno chi usa L'Aquila e quella tragedia come un set per raccontare una banale e bruttina vicenda. Ricordatevi sempre tutti, che qui sono morti 309 innocenti. Aiutateci o lasciateci in pace. Così ci fate solo danni. Marco Risi, ma perché?». Duro anche l'altro deputato abruzzese Camillo D'Alessandro: «"L'Aquila grandi speranze", una fiction vergognosa. La cosa più grave è aver raffigurato i ragazzi di L'Aquila schierati in bande, nella zona rossa, addirittura impegnati in razzie, come piccoli sciacalli, nelle case abbandonate, che sono sacre per gli aquilani e gli abruzzesi. Vergognosa rappresentazione di quei giorni. E la Rai coproduce e manda in onda una menzogna».