Ludovica Nasti Elisa Del Genio, le piccole Luna e Lenù in L'Amiga geniale, con Carla Tiboni (fotoservizio di Giampiero Lattanzio)

GRAN GALA

Premi Flaiano, sul red carpet sfilano passione e ironia 

Festa del cinema, del teatro e del giornalismo a Pescara: «Oggi manca la capacità di ridere di sé, che è scuola di stile»

PESCARA. Ricevere il Premio Internazionale Ennio Flaiano è «una emozione» e «un onore» anche per chi ha percorso tanta strada e di riconoscimenti per interpretazioni e carriere nel mondo del cinema, della televisione, del giornalismo, ne ha ricevuti tanti e crea «stupore» e commozione evidente in chi per la prima volta invece ne stringe uno tra le mani. Il gran galà per la consegna dei Premi Flaiano ieri sera in piazza Salotto a Pescara ancora una volta – e siamo alla edizione numero 46 (è nato un anno dopo la scomparsa dello scrittore, sceneggiatore, umorista, critico cinematografico e drammaturgo pescarese cui i premi sono dedicati) – è stato una festa e un corale omaggio a chi fa il proprio mestiere con intelligenza, passione, coraggio e trova tutto questo riconosciuto in un Pegaso d’Oro, il simbolo della manifestazione. Ed è cosa rara nella vita, «per questo faccio il cinema, perché c’è un lieto fine», la chiosa di Enrico Vanzina nel ricevere da Riccardo Milani, direttore artistico del Flaiano Film festival, il premio speciale alla memoria a suo fratello Carlo, scomparso un anno fa, amico di Flaiano, con il quale ha scritto e diretto oltre sessanta film visti, si calcola, da almeno 40 milini di persone nelle sale.

Enrico Vanzina
A condurre la serata con leggerezza e capacità di sintetici e interessanti approfondimenti nelle brevi interviste, la giornalista e inviata della Rai Maria Cuffaro. E allora ricevere un riconoscimento che porta il nome di Flaiano, «critico dallo sguardo libero verso il cinema e il teatro», è di sprone e buon auspicio per Roberto Andò, premiato per la regia di “Una storia senza nome”. O è occasione per aprire la porta «ad un ruolo drammatico, che come tutte le attrici comiche ho invece nelle mie corde» per Carla Signoris, Pegaso d’Oro per la miglior interpretazione femminile per “L'Agenzia dei bugiardi” e“Ma cosa ci dice il cervello”, che sul palco come nei film gioca con gli stereotipi sulle donne agè, sorride e fa sorridere sui tempi e le mode e strizza l’occhio alla sagacia «oggi assente» di Flaiano.

Carla Signoris, vincitrice del Pegaso d'Oro

E ancora sull’«umorismo malinconico» dello sceneggiatore amato da Fellini, e la sua «capacità di ridere di sé – scuola di stile – che oggi si è persa» torna Piera Degli Esposti, Pegaso d’Oro alla carriera nella sezione teatro. Il critico teatrale Masolino D’Amico, nella giuria, ritira il Premio Flaiano alla carriera per Massimo de Francovich, ricoverato in ospedale, «grande attore, uomo speciale». Emozionatissimo Jacopo Gassmann, Pegaso per la regia di “Il ragazzo dell'ultimo banco” di Juan Mayorga, che del padre Vittorio parla raccontando dello spettacolo premiato che racconta il complesso rapporto «maestro / allievo ma anche padre/figlio». Torna la leggerezza con Lillo, «incredulo» per il premio al miglior musical, "The school of rock”, che gli è costato la rinuncia a «carbonare e agnolotti» per ottenere la prestanza fisica necessaria e da cui ora si è preso «una vacanza».

Lillo con il suo Pegaso
Appassionato e appassionante il racconto di una professione portata avanti ai massimi livelli del fotografo Steve McCurry, Flaiano alla carriera, con incontri straordinari in territori di guerra, tra culture lontane e a rischio, impressi in scatti memorabili e «nella mia anima». E ancora un altro mestiere che social e selfie impongono oggi di fare con intransigente serietà perché resista , quello del giornalista, nelle parole di Andrea Purgatori, premiato per “Atlantide” come miglior programma culturale. Parole che tornano nel ringraziamento agli ascoltatori italiani e nel mondo di Roberta Giordano premio Miglior Programma Radio dell’anno “Effetto notte, le notizie in 60 minuti” di Radio24. Senza scrittura non esiste un buon film: sulle orme di Flaiano dunque Francesco Piccolo premio alla sceneggiatura per “Notti magiche”, “Momenti di trascurabile felicità”, “Il traditore”. Sveste i panni inquietanti del prete dannato «difficile e divertente ruolo» e sorride felice Tommaso Ragno, premio per l’interpretazione nella serie tv nata dal genio di Niccolò Ammanniti “Il Miracolo” di cui è stato premiato anche il regista Lucio Pellegrini. Non hanno dubbi sul loro futuro Ludovica Nasti e Elisa Del Genio, le piccole Lina e Lenù nell’Amica Geniale, fiction tratta dai romanzi di Elena Ferrante: «Il set è una magia. Continueremo a fare le attrici» E il Premio Flaiano è un grande stimolo.
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