Un fotoreporter aquilano nell’inferno della Libia

Il Rory Peck Award a Marco Salustro per un film sulla tratta dei migranti: "La sua opera trasmette un senso di paura, insicurezza e mancanza di speranza"

Il cameraman freelance aquilano Marco Salustro ha vinto i prestigiosi Rory Peck Awards che, quest'anno, hanno premiato le storie sui rifugiati. Salustro si è aggiudicato il premio per la categoria News Features per aver girato riprese «complesse» e «scioccanti» sulla tratta dei migranti in Libia. Marco Salustro ha lavorato come fotoreportere e filmmaker in Italia, Iran, India, Brasile, Perù, Colombia, Thailandia, Birmania, Tunisia, Libya, Venezuela, Egitto, Armenia e Somalia. I suoi lavori sono stati pubblicati da riviste e quotidiani come Vanity Fair Italia, Le Figaro, Paris Match, The Guardian, Daily Telegraph, Los Angeles Times, Le Monde, De Standaard. Ha lavorato anche per European Press Photo agency, Corbis, Ifad e la Fao. A partire dal 2014, Salustro ha diretto, prodotto e girato personalmente video reportage per Vice News in Libia, Niger e Venezuela.

Gli altri vincitori dei Premi Rory Peck 2016 sono il greco Will Vassilopoulos per la sezione News per aver fornito una copertura «eccezionale» della storia dei rifugiati nel suo paese natale; e il freelance tedesco Marcel Mettelsiefen (Premio Sony Impact) per un documentario «mozzafiato» sulla fuga dalla patria di una famiglia siriana. La reporter di Diyarbakir, "Angel" Istek Alcu è infine la prima donna a conquistare il premio Martin Adler. I cameraman freelance nel settore news e attualità sono stati celebrati ai Rory Peck Awards 2016 nel corso di una cerimonia condotta da Julie Etchingham di Itv News e Clarissa Ward di Cnn. La cerimonia di consegna dei premi si è svolta, nei giorni scorsi, a Londra al Bfi Southbank.

Il Rory Peck Award for News Features è stato assegnato a Marco Salustro per il servizio “Libya's Migrant Trade: Europe or Die”, commissionato al cameraman aquilano e trasmesso da Vice News.

Girato nel giugno 2015, il film di Salustro rivela le condizioni disumane all'interno dei campi di detenzione non ufficiali gestiti dalla milizia locale di Tripoli e gli abusi e i maltrattamenti inflitti a centinaia di migranti da coloro che affermano di avere a cuore il loro benessere. Si tratta di una storia scioccante di mercificazione umana e di violazione dei diritti umani.

I giudici hanno affermato che il film di Marco ha raccontato la complessità morale della situazione affrontata dal governo libico e dalla sua incapacità di risolverla. «Il film», si legge nella motivazione del premio, «trasmette il vero senso di paura, insicurezza e mancanza di speranza che questi migranti hanno. Non c'è nessuna agenzia delle Nazioni Unite che li salvi o li sostenga. Non c'è nessun governo che li aiuti veramente. Sono intrappolati in un limbo. Questo film colpisce lo spettatore e lascia un segno profondo ben oltre la visione». Marco Salustro ha ritirato il premio dal filmmaker Brian Woods di True Vision Productions, membro della giuria per la categoria News Features.

I Rory Peck Awards, sponsorizzati dalla Sony, sono esclusivamente dedicati al lavoro dei cameraman freelance nel settore delle notizie e dell'attualità. Nati nel 1995 e dedicati al cameraman freelance Rory Peck, ucciso a Mosca nel 1993, i premi sottolineano «l'importanza dei freelance nei settori dell'informazione e del broadcast, mettendo in evidenza le ragioni per cui questi debbano essere sostenuti».

La cerimonia annuale di premiazione, che si tiene nella szede del prestigioso British Film Institute a Southbank, Londra, ed è il principale evento di raccolta fondi per il Rory Peck Trust (www.rorypeckawards.org).

«I vincitori e i finalisti di questa sera», ha detto Tina Carr, direttrice del Rory Peck Trust, nel corso della cerimonia di consegna dei premi, «hanno chiaramente dimostrato che alcuni dei migliori lavori nel settore di news e attualità sono prodotti da freelance dalle esperienze e dalle formazioni più diversificate. Questa serata è un'occasione per rendere omaggio a questi talenti così diversi e ci ricorda che i freelance sono il cuore pulsante del giornalismo indipendente. Con il giornalismo sempre più sotto attacco in tutto il mondo, dobbiamo sostenere e proteggere questi freelance così coraggiosi e ricchi di talento per il bene di tutti noi».

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