25 aprile all'Aquila, violata la zona rossaper ricordare il pacifista ucciso a Gaza

Festa della liberazione nel segno del terremoto e nel ricordo dei nove aquilani uccisi dai tedeschi nel '43 del  pacifista italiano Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza lo scorso 15 aprile

L'AQUILA. Venticinque aprile all'Aquila nel segno del terremoto e del ricordo del pacifista italiano Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza lo scorso 15 aprile. Nella mattinata le commemorazioni ufficiali a Onna, nella villa Comunale (presente il prefetto Giovanna Maria Iurato), e in piazza Nove martiri con l'onorevole Giovanni Lolli e l'assessore Giuliano Lalli in rappresentanza del sindaco, Massimo Cialente. Nella stessa piazza, ma nel pomeriggio, è stata affisso una targa dedicata al pacifista italiano a fianco al monumento dedicato ai nove martiri aquilani fucilati dai nazisti il 23 settembre 1943.

I cittadini e diversi membri dell'Anpi sono entrati in zona rossa per rendere omaggio ai caduti. “In un periodo di totale revisionismo storico volevamo tornare a parlare del 25 aprile come data importante di liberazione dai nazi-fascisti”, ha detto un cittadino dell'Aquila, Stefano Frezza. “Per di più abbiamo pensato di affiggere una targa dedicata al nostro amico Vittorio Arrigoni, al quale lo stato italiano non ha riconosciuto assolutamente il valore di un lavoro che lui ha portato avanti nella striscia di Gaza. Una targa dedicata a lui, ma anche a tutti quello che in Italia e nel mondo lavorano per la pace e per portare un aiuto alle popolazioni in difficoltà”.

Sulla targa la frase con la quale Arrigoni firmava i suoi scritti “Restiamo Umani”, la frase di Nelson Mandela “Vincitore è il sognatore che non si arrende mai” e la dedica a “Vittorio Arrigoni e a tutti i partigiani per la liberazione dall'oppressione”.

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