Accord Phoenix, quasi rissa tra De Matteis e i lavoratori

A scatenare la bagarre una lettera di Invitalia sventolata dall’opposizione L’accusa: procedure ancora in alto mare e operazione dai contorni oscuri

L’AQUILA. Una lettera di Invitalia sventolata dall’opposizione e sul progetto dell’Accord Phoenix si sfiora la rissa. Teatro del durissimo battibecco tra il consigliere dell’Aquila città aperta Giorgio De Matteis e alcuni ex dipendenti del polo elettronico è stata la sede del Comune, a Villa Gioia, dov’era in corso una conferenza stampa. A chiedere chiarimenti sull’operazione con cui l’azienda intende insediarsi all’Aquila c’erano, oltre a De Matteis, i consiglieri Guido Quintino Liris, Emanuele Imprudente e Luigi D’Eramo. In sala, non previsti, una quarantina dei 180 lavoratori che attendono di essere ricollocati. E che ripongono le loro ultime speranze nell’Accord Phoenix, intenzionata ad avviare entro l’estate un sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici e a riassumere 120 persone. Ma per l’opposizione le procedure sarebbero ancora in alto mare e soprattutto l’intera operazione, condotta in prima persona del sindaco Cialente, avrebbe contorni oscuri. De Matteis ha mostrato una lettera di Invitalia, datata 11 marzo, inviata ai vertici dell’Accord dal dirigente di Invitalia Bernardo Mattarella: per confermare l’erogazione dei 12 milioni di euro assegnati all’azienda nell’ambito dei fondi Cipe per la ricostruzione, l’agenzia ministeriale chiede garanzie sulla sostenibilità dell’impresa e di avere, entro 60 giorni, piano industriale e proposta definitiva. «Vogliamo dare certezze ai lavoratori», ha spiegato De Matteis, «e quindi ci chiediamo come mai lo stesso Cialente non abbia reso nota questa lettera, mentre sbandiera da tempo che il placet di Invitalia sia definitivo. Basta con i proclami, basta prendere in giro gli ex dipendenti del polo elettronico, come stanno facendo da anni». Invitalia, prima di siglare il contratto di sviluppo, chiede garanzie sulla parte tecnologica e cioè sul perfezionamento degli accordi di partnership con gruppi esteri, e sulla parte economico-finanziaria, riguardo ai finanziamenti bancari e alla capacità degli azionisti a sostenere l’azienda dopo la fase di start-up. Quando ormai la conferenza stampa è agli sgoccioli, a scaldare gli animi, con accuse reciproche di strumentalizzazioni politiche e momenti di grande tensione, è l’intervento di Giampaolo Biondi, uno dei lavoratori presenti: «A settembre scadranno cassa integrazione e mobilità. Non avremo più alcun tipo di sostegno economico. È giusto che ci siano controlli, non vogliamo certo avere a che fare con un’azienda fasulla, ma finora questa è l’unica proposta arrivata. E da parte vostra, non vediamo alternative, ma solo la volontà di remare contro». Un’affermazione che ha mandato su tutte le furie De Matteis, mentre gli altri consiglieri si sono defilati. Ne è nato uno scontro durissimo, con il coinvolgimento di altri lavoratori, replicato poi anche nei corridoi del Comune.

Romana Scopano

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