Angeloni: qui c'è una torta grossa per tutti

Le intercettazioni. Il segretario della Stati: senza progetto che faccio fare, i fiorellini?

AVEZZANO. La sintesi è nella frase rivolta dall'imprenditore Vincenzo Angeloni ad Ezio Stati: «Ezio, qui c'è per tutti! Quando c'è per tutti, la torta dev'essere grossa!». Sullo sfondo, L'Aquila, il terremoto, la ricostruzione. Dettagli, secondo il gip. Che rileva nell'ordinanza di arresto: «Il dato allarmante è che alla base della competizione sui fondi necessari per la ricostruzione post sisma non c'è un consapevole, mirato e unitario progetto per la comunità».

«Traspare netta e chiara, infatti», aggiunge il giudice Marco Billi nel contestare la corruzione «l'esclusiva volontà di far assegnare i fondi a una società amica (la Abruzzo Engineering spa) prima ancora e indipendentemente dall'elaborazione di qualsiasi progetto utile».

L'accusa ritiene eloquenti le espressioni ripetutamente utilizzate dall'assessore regionale Daniela Stati, che sostiene di essersi inventata un progettino cucito su misura per l'Abruzzo Engineering. Su tutti, il dialogo - registrato dalla Mobile di Pescara diretta da Nicola Zupo - con il suo segretario, che le fa notare come, nonostante la modifica dell'ordinanza, non si sia ancora provveduto ad adottare neppure un simulacro di progetto.

Segretario: nel momento in cui non si concretizza l'ufficio di costruzioni, io che cosa faccio? Che gli faccio fare adesso a questi, i fiorellini? Fino a quando non si costituisce 'sto ufficio di costruzioni, io non so praticamente cosa farci fare.
Daniela Stati: in qualche maniera, noi dobbiamo dare un milione e 500 mila euro ad Abruzzo Enginering. Che ci sono andata a fare, alla riunione?
Segretario:: ho capito ma su che cosa? Su che lavoro ci facciamo dare, sulla convenzione...quella.
Daniela Stati: noi dovevamo dare un lavoro ad Abruzzo Enginering di un milione e cinquecentomila euro perché io mi sono reinventata il lavoro. E ce lo siamo fatti mettere nell'ordinanza. Ancora stiamo là? Ho fatto fare l'ordinanza.
Segretario: ma io me lo ricordo questo discorso qua...
Daniela Stati: chiama...(fa il nome di un funzionario, ndr) digli che deve ripartire per l'Aquila; andasse a scrivere la convenzione perché a me mi stanno a tritare i sindacati; digli che preparasse la convenzione per dare un milione e 500 mila euro ad Abruzzo Engineering. Cazzi suoi come fa.

Sostiene il gip: «Del contenuto di un qualsiasi progetto non risulta traccia» neppure nelle conversazioni tra l'assessore Stati e il padre, «reale ispiratore della manovra: l'unico intento perseguito, con successo, è quello di favorire la Abruzzo Engineering».

Non c'è alcun interesse al sostegno della forza lavoro abruzzese che pure viene manifestato dall'assessore Stati in particolare nelle conversazioni con il presidente Gianni Chiodi (non indagato). Come quando si lamenta che l'ordinanza sulla ricostruzione non consentirà di far lavorare il personale dell'Abruzzo Engineering.

Daniela Stati: ma i posti di lavoro della gente dell'Aquila come li salviamo?
Gianni Chiodi: mannaggia la miseria.
Daniela Stati: noi qua ci dobbiamo passare gli anni, Abruzzo Engineering è comunque una società della regione Abruzzo
Poi, dopo la modifica dell'ordinanza che fa rientrare la società di Stornelli, sparisce secondo l'accusa ogni riferimento ai lavoratori abruzzesi o aquilani. Ecco, di seguito, la conversazione del 22 settembre 2009.
Daniela Stati: grazie per ieri sera, presidè!
Chiodi: vabbè, vabbè.
Daniela Stati: è andata benissimo. Io, poi, non ti ho chiamato ieri sera perché ho sempre paura di disturbarti, viste le giornate che hai. Però, mi ha fatto uno squillo ieri sera, Sabatino Stornelli. Tanto tu sai la conoscenza personale.
Chiodi: sì, sì.
Daniela Stati: e non finiva di ringraziare sia per come gli hai detto le cose come stanno in maniera decisa, con la pacatezza che sei tu, maestro. Ma soprattutto perché poi gli hai dato la possibilità di starci. Perché quelli stavano messi proprio male.
Chiodi: sì, lo so. La situazione è più grave di quello che pensavamo perché, oltre ai cinque milioni di euro di quel... del 2009, hai capito che ci sta, no?
Daniela Stati: sì, sì. E ho capito anche che tu facevi finta di non sentire quando te lo spiegavano perché lo conosci meglio di loro.
Chiodi: la situazione, quindi, sarà sempre difficile, è in salita. Però dobbiamo andare avanti. Speriamo che questi siano in grado di occuparsi di essere una spalla valida della ricostruzione, no?
Daniela Stati: cioè, voglio dire, l'opportunità che gli dai è grande, eh.
Chiodi: però io, dopo, non posso fare il pietismo. Sennò dopo, se rispondono... Però, insomma, patti chiari e amicizia lunga. Si metteranno, insomma di buzzo buono.
Daniela Stati: certo, ma...
Chiodi: perché quella è un'opportunità per loro.
Daniela Stati: nessuno può venire a dire che tu non hai fatto del tutto per salvare quell'azienda.

«Il tema della forza lavoro aquilana», chiosa il gip, «appare del tutto svanito e dissolto dietro il preminente interesse al salvataggio della Abruzzo Engineering». Nei giorni successivi, tuttavia, emerge che l'affidamento dei fondi all'Abruzzo Engineering non è possibile in mancanza della presentazione di un progetto, dal momento che non risulta chiaro per lo svolgimento di quale lavoro dovrebbero essere stanziati i finanziamenti.

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