Aquila Sviluppo, protestano i sei dipendenti licenziati
Si riaccende intanto la polemica sulla destinazione dei capannoni dell’ex polo elettronico L’assessore Vicini annuncia l’allestimento di una nuova fiera, sindacati e Pd alzano le barricate
L’AQUILA. Sciopero e occupazione della portineria del polo elettronico. I 6 dipendenti licenziati dalla società Aquila Sviluppo, dopo aver proclamato lo stato di agitazione, hanno inscenato ieri mattina una protesta all’ingresso dell’ex Italtel, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla loro vertenza. Obiettivo, la convocazione urgente di un tavolo, alla presenza di Comune, Provincia e Invitalia, e la revoca della procedura di licenziamento collettivo avviata da Aquila Sviluppo, «senza attendere», dicono lavoratori e sindacati, «il passaggio di consegne con la nuova società che andrà a gestire il sito industriale e che potrebbe riassorbirli». Intanto è stato presentato un ricorso al Tar contro l’affidamento del complesso agli imprenditori Augusto Iovenitti e Luigi Palmerini. L’udienza dovrebbe esserci domani: si tratta di una ditta che si è rivolta al tribunale amministrativo, non avendo potuto partecipare alla gara indetta dal Comune, in quanto il bando sarebbe stato, secondo gli esclusi, poco pubblicizzato. E sul futuro del polo elettronico non si placano le polemiche. Dopo le dichiarazioni dell’assessore comunale al commercio Giancarlo Vicini, che ha annunciato l’allestimento di una nuova fiera all’interno dei capanoni dell’ex Italtel, scende in campo il Pd e tornano a farsi sentire anche i sindacati. Lo stabile un tempo occupato dalla Finmek ha già ospitato, nei mesi scorsi, la fiera dei prodotti tipici e il salone della ricostruzione. Qualche giorno fa l’assessore Vicini ha anticipato che a breve vi sarà allestita anche la «Fiera del fare», dedicata all’artigianato. «L’ex Italtel», dice il segretario cittadino del Pd Stefano Albano, «è un sito destinato alla produzione industriale. Questa è la sua vocazione e proprio per valorizzarla il Comune l’ha acquisito grazie allo sforzo del Partito democratico. È per dare occupazione stabile e diritto al futuro ai lavoratori che l’ex Italtel è stato rilevato, non per organizzare qualche fiera. Le dichiarazioni che tentano di confondere le acque e provano maldestramente a preparare lavoratori e cittadinanza a un uso di tipo fieristico del sito non troveranno seguito. Questo è l’obiettivo della battaglia», conclude Albano, «che il Pd si impegna a portare avanti in Comune». Di barricate contro le fiere parla anche Clara Ciuca della Uilm: «Mentre il sindaco Cialente continua a rassicurare sulla destinazione industriale del sito», afferma Ciuca, «il suo assessore annuncia una nuova fiera. Vorremmo capire chi dice la verità. Come sindacato non possiamo che ribadire il nostro no a qualsiasi soluzione che non preveda il riassorbimento dei tanti lavoratori in attesa di essere ricollocati. E non dimentichiamo che entro settembre dovrebbe arrivare la risposta di Invitalia all’insediamento dell’Accord Phoenix, che si è impegnata a riassumere 134 persone».
Romana Scopano
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