Avezzano, 700 tagli alla Micron. La rabbia dei cassintegrati: "Noi i primi ad andare a casa"

29 Novembre 2012

Assemblea in municipio in mattinata con Di Berardino: «Siamo con voi» Nel pomeriggio protesta davanti allo stabilimento con i sindacati

AVEZZANO. Si sono dati appuntamento in un bar del centro per aspettare insieme le prime notizie che arrivavano da Roma. Sono i lavoratori Micron del sito marsicano in cassa integrazione da due mesi. Sono in tanti e sono una parte dei 200 cassintegrati a zero ore, quelli che da due mesi percepiscono all’incirca 800 euro di stipendio. Si riuniscono con il semplice passaparola. Sono proprio loro quelli più preoccupati dei tagli e dell’annunciato ridimensionamento dell’azienda. Quando arrivano i primi sms, dalla delegazione di sindacati e istituzioni presenti al ministero dello Sviluppo economico per aprire un tavolo di trattativa sull’emergenza Micron, sale la tensione e si decide lo spostamento al palazzo comunale. In un sms si legge “700 esuberi, si taglia”. Bastano pochi minuti per esprimere la forte delusione di chi ha la sensazione che ormai non ci sia davvero più nulla da fare, il licenziamento è alle porte. Il gremito gruppo di operai si trasferisce così in Comune e occupato la sala consiliare. L’intenzione è quella di creare un momento di confronto e discussione. Ad accogliere i lavoratori il presidente del consiglio comunale Domenico Di Berardino: «La casa comunale è aperta a tutti i cittadini e l’amministrazione comunale tutta, in primis il sindaco Gianni Di Pangrazio, è dalla vostra parte». Si fa portavoce del gruppo di lavoratori, Giulio Fiocca. «Le problematiche legate al sito di Avezzano andavano affrontate a suo tempo», dichiara, «adesso siamo arrivati al punto che se ci sarà un’opportunità, questa non sarà per tutti. Siamo convinti dell’impegno da parte delle istituzioni e della politica ma siamo coscienti che le istituzioni a livello locale non abbiano ora risorse per sostenere eventualmente la nostra fuoriuscita dal lavoro». Esprimono evidente preoccupazione i presenti: «Hanno lasciato a casa quelli che lavorano alla Micron da oltre vent’anni. Ci sono persone che stanno lavorando che hanno percepito premi di produzione da mille euro arrivando a stipendi di 3/4000 euro, mentre altri, che sono fuori, hanno famiglie e mutui sulle spalle e ne percepiscono 800. Siamo sicuri che i primi ad essere licenziati saremo proprio noi».

Tantissimi dipendenti Micron si sono ritrovati ieri pomeriggio davanti al piazzale dello stabilimento per una assemblea convocata dai sindacati del settore metalmeccanico. Nei loro interventi i sindacalisti - in prima fila Michele Paliani (Uilm Uil) e Alfredo Fegatelli (Fiom Cgil) – hanno confermato la richiesta di esubero di 700 dipendenti da parte della Micron, anche se hanno specificato che la loro preoccupazione è rivolta al futuro che potrebbe riservare ulteriori altre novità negative. Purtroppo, è stato anche affermato, l’attuale situazione politica, a livello nazionale, non ha permesso di fare totale chiarezza su possibili interventi di sostegno perché l’attuale governo lascerà l’incarico a breve. Non si escludono manifestazioni di protesta anche a Roma.

Magda Tirabassi

Paolo Guadagni

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